Ci sono momenti nella vita a cui torneremmo volentieri, semplicemente per rivivere determinate esperienze, con occhio critico, con il senno del poi…. Quante volte infatti ci siamo chiesti come sarebbe stata la nostra vita se quel giorno avessimo preso una decisione anziché un’altra?
Che ne sarebbe stato di me se ad esempio avessi deciso di restare insieme a quel ragazzo timido ma così gentile, anziché lasciarlo per il belloccio con cui alla fine sono rimasta fidanzata a malapena un paio di settimane?
Eh sì perché la vita è fatta anche di rimpianti, di rinunce e di mancate esperienze.
Di indole non sono certo una donna che si piange addosso, anzi…. ma non nascondo di essere abbastanza sensibile all’argomento, soprattutto dopo aver assistito all’anteprima milanese del film “Questione di Tempo”, la nuova opera del regista Richard Curtis, un maestro della commedia romantica, quella – per intenderci – che sa toccare certe corde, che ti fa ridere certo, ma anche piangere
Per rendere l’idea R.C. ha sceneggiato Quattro matrimoni e un funerale, Notting Hill e Il diario di Bridget Jones e diretto Love Actually – L’amore davvero. Insomma è uno che di dinamiche umane se ne intende eccome e che è anche abile a trasporle su uno schermo.
Come poteva quindi non emozionarmi e coinvolgermi la storia d Gleeson (Tim Lake) la cui esistenza è sconvolta da una scoperta: come tutti gli uomini della sua famiglia, ha la capacità di viaggiare nel tempo e quindi di cambiare quel che accade e che è accaduto nella sua vita. Come utilizza questa dote il nostro protagonista? Trovandosi una fidanzata: la bella Mary (Rachel MacAdams) la cui conquista diventa una questione di…. giorni? No anni…. Ma non saranno i viaggi nel tempo a preservarlo da dolori e delusioni….
Basta non vi dico di più, vi consiglio di andarvelo a vedere, dal 7 novembre al cinema