Un’ immagine del fotografo americano Irving Penn – molti anni prima del suo successo internazionale come Make-Up Artist – è stata segno e guida nella vita di Fulvia Farolfi.
E… l’avere come dono, la sensibilità così singolare di poter scrutare, plasmare, rafforzare al meglio la bellezza femminile (ed oggi – con il make-up anche per l’uomo – pure quella maschile) hanno contribuito invece – uniti ad un grande talento e tenacia – a creare un suo progetto di vita molto speciale.
Un progetto di vita professionale iniziato in Italia e poi rivolto worldwide.
Oggi è lei la make-up artist italiana numero uno al mondo. E’ lei che con il suo innato linguaggio creativo-sincero-rassicurante tradotto visivamente tra blush, correttori, eye-shadow e mascara … è diventata icona e faro di riferimento per chi della propria immagine – in linea con il suo essere interiore declinato poi in talento – ne ha fatto un lavoro.
Così Farolfi con il suo tocco “so italian” ed un’elegante e silenziosa-discreta presenza, ogni giorno in giro per il mondo tra Studios, shooting ai Caraibi fino ai set fotografici tra Parigi, Milano, Londra e New York, lavora con le superstar planetarie dell’immagine.
Al suo tocco make-up si sono affidati – tra gli altri – maestri della luce come Richard Avedon, Peter Lindberg, Helmut Newton, Irving Penn, Jurgen Teller.
Ma con lei – tra le tantissime – decidono la loro immagine sul set anche l’attrice Nicole Kidman … le supermodelle Gigi e Bella Hadid, Lily Rose Depp e la sua firma make-up, passa – tra le altre – sulle pagine patinate di Harper’s Bazaar o nelle edizioni internazionali di Vogue: da quello francese, a quello americano fino all’edizione italiana o australiana.
E’ un’italiana di classe Fulvia Farolfi…. (elegante e rilassata nella sua casa sugli Hamptons) e una fuoriclasse della moda internazionale. L’ho incontrata questa settimana per Focus On.
Isabella Rossellini, Jennifer Lawrence, Gigi e Bella Hadid, Christy Turlington, Milla Jovovich, Nicole Kidman, Linda Evangelista, Naomi Campbell… sono solo alcune delle celebrites internazionali con le quali hai lavorato… Lasciamo da parte – per un minuto – le esigenze dei set fotografici, degli stylist e di ciò che un editoriale o una campagna devono trasmettere. Il make-up artist è un lavoro molto intimo che “scava” un po’ anche l’animo di chi hai davanti…. Come si lavora con queste donne – non solo quelle citate – che sono emblema di perfezione, fascino, successo e personalità… che rapporto hanno con il Make-Up, la loro bellezza, la loro immagine. Che cosa ti chiedono? Come truccatori abbiamo la fortuna e la responsabilità di essere molto vicini ai nostri soggetti, captare il loro mood e contribuire così ad un risultato eccellente. Il nostro lavoro richiede talento, diplomazia e humour. In genere cerco di mettermi nei panni del soggetto, con la consapevolezza che se il trucco non piace, è difficile trovarsi a proprio agio di fronte alla macchina fotografica. Inizio con un dialogo, per conoscere le loro preferenze, ma soprattutto per capire le proporzioni del viso e come migliorarle. Ascoltando ed osservando, capisco la relazione che il soggetto ha con il trucco e spesso, non ho timore a proporre qualcosa di inaspettato e diverso.
Tra tutte le donne che hai seguito … con chi ha avuto un’intesa veramente speciale e vi siete capite subito? Sicuramente con Isabella Rossellini e Jennifer Lawrence. Entrambe hanno una personalità fantastica, sono spiritose, apprezzano e riconoscono il talento quando lo vedono. Da queste basi è iniziato – con entrambe – un rapporto di totale fiducia, un elemento che porta sempre ai risultati migliori.
Facciamo un passo indietro… Mi racconti com’è stato il tuo arrivo a New York, perché questa scelta e come si è poi sviluppato il tuo percorso… con i grandi stylist, fotografi e magazine internazionali? Ho iniziato dalla gavetta. Liceo scientifico, poi a sorpresa di amici e genitori, scuola di estetica a Bologna. Ciò che mi cambiò la vita fu vedere su Vogue Bellezza una foto di Irving Penn, un close up. Scrissi a Vogue l’indomani, chiedendo quale fosse la scuola di trucco migliore in Italia. Dopo sei mesi mi trasferii a Milano per frequentare la BCM. Dopo qualche settimana, sapevo che avrei fatto quel lavoro per sempre. Non mi è neanche passato per il cervello di pensare se ce l’avrei fatta, men che meno finanziariamente. Stefano Anselmo é stato il mio insegnante alla BCM, per un anno. Da lui ho imparato tecniche fantastiche, sia per il trucco correttivo, che per gli effetti speciali. Nei seguenti quattro anni ho messo insieme il mio portfolio, lavorando su tante beauty story per Amica, Vogue Italia, Marie Claire. Il ritocco era praticamente inesistente allora, si scattava usando film, quindi i doni della precisione e perfezionismo mi sono sempre stati d’aiuto. Nell’89 decisi di visitare NY, con la speranza di lavorarci, e partii da sola, con il portfolio. Dopo un mese ebbi l’audacia, ma soprattutto ingenuità, di telefonare allo studio di Irving Penn. Ottenni per miracolo un appuntamento dopo due settimane. La studio manager aprì la porta e disse: “Mr Penn loved your work”. Mi fece sedere e organizzò un appuntamento con Maggie Buckley, casting director a Vogue America. Quando Maggie vide il mio lavoro, prese il telefono e chiamò Bryan Bantry, l’agenzia più esclusiva di NY. Dopo un mese, avevo un agente, non mi sembrava vero. Ho ricominciato da zero a NY e pian pianino ho avuto la fortuna di lavorare con i più grandi fotografi, da Mr Penn, Helmut Newton, Avedon, Hiro, Peter Lindberg, Bruce Weber, Jurgen Teller e tantissimi altri.
Come si è evoluto negli anni lo stile Make-Up di Fulvia Farolfi? Ho uno stile versatile, che va dal trucco naturale al glamorous o pittorico, quindi direi che e’ in continua evoluzione. Mi annoierei a morte a fare sempre e solo trucchi glam o trucchi pittorici, per questo amo lavorare con fotografi e stylist che hanno visioni totalmente diverse della donna. Il filo comune che esiste da sempre, ma che è certamente migliorato con l’esperienza, è l’occhio per le proporzioni, il senso del colore, la precisione nel tocco, il coraggio di osare e la capacità di concentrazione.
Quali sono invece le tendenze che vedremo a breve? E come funzionano quelle del Make-Up? Vanno di pari passo con quelle delle passerelle? Mi auguro di vedere scomparire al più presto i “trucchi maschera”. Penso che più che mai si apprezzi l’individualità, ed è per questo che i trend sono numerosi e spesso dettati da internet, più che dalle passerelle.
Qual è il Make- Up che pensi sia un classico senza tempo che rende bella una qualsiasi donna? Un trucco leggero, perfettamente eseguito, con accento su occhi o labbra (ma non entrambi).
Che cosa pensi della chirurgia estetica alle quali tante donne ricorrono? Non giudico assolutamente chi la fa; semplicemente mi spiace vedere disastri, “abuso” di chirurgia e il diniego davanti all’evidenza.
Lasciamo da parte le passerelle e il messaggio che devono veicolare … ma c’è una frase che abbiamo più o meno sentito tutti … ovvero che … una donna troppo truccata è volgare? Che cosa ne pensi? E per te la volgarità che cosa è? Si, ammetto…fuori dalle passerelle trovo il trucco molto pesante volgare, certamente vistoso ma non necessariamente attraente. La volgarità è la mancanza di stile innato.
Alcune aziende propongono il make-up per l’uomo. Qual è il tuo parere in merito? In teoria, perché no? L’unica esitazione sarebbe il numero di vendite, quindi vedremo presto i risultati.
Sono più vanitosi gli uomini o le donne? La persona più vanitosa che abbia mai truccato è stato un uomo a dire la verità ..Warren Beatty. Lavorando quasi sempre con donne, non posso però fare un paragone corretto.
Tu da italiana che vive, osserva e lavora all’estero e ai massimi livelli … cosa pensi del Made in Italy oggi? Penso che sia ancora altamente apprezzato e che continui a fare tendenza.
Tra le tue colleghe-i chi stimi … come persona e per il suo lavoro? Pat McGrath, perché é stata la prima ad elevare il lavoro del truccatore da un livello artigiano ad uno di “brand”, grazie al suo senso di marketing (presentarsi con dieci assistenti e venti valigie fa certamente scena) e al saper delegare, lasciando truccare gli assistenti sotto le sue direttive. Peter Philips, per il talento e versatilità.
Quali sono i tuoi prossimi progetti? Come freelance è difficile sapere cosa farò fra due settimane ma ho ancora tanti sogni/goal da raggiungere.
Tempo fa è uscito un bellissimo servizio dove sei stata fotografata nella tua casa agli Hamptons. Che rapporto hai con il tempo e con il relax? In quella casetta vado a rilassarmi e nuotare appena ho qualche giorno libero in estate. Vedere arte e film, fare esercizio e frequentare amici sono i miei passatempi preferiti dopo il lavoro o nei giorni off.
Fonte foto: Fulvia Farolfi
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