Dopo la Thailandia, prosegue il nostro viaggio in Cambogia, nell’immensa area di Angkor.
Con base al The Cycle Siem Reap Hotel, pulito e personale molto cortese, è partita la nostra avventura in questa distesa di templi immersi nel selvaggio verde che domina incontrastato.
Il pass “Temple Pass fee two-three day: USD 62.00 per person” è quello che fa per voi, in combo con un velocissimo tuk tuk riuscirete a vedere molte aree della zona che è vastissima: 180 ettari di superficie!!!
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Cosa vedere a Angkor: viaggiare in Cambogia.
L’immensa area di Angkor (mentre Angkor Watt è proprio il tempio principale) racchiude i templi appartenenti all’antica capitale dell’Impero Khmer, all’interno del parco archeologico si trovano centinaia di edifici religiosi di cui circa una cinquantina aperti al pubblico.
Meteo Cambogia: come vestirsi
Fondamentale qualche consiglio sull’abbigliamento. Anche se parliamo di ex luoghi di culto il rispetto è obbligatorio ovunque, quindi spalle e gambe coperte ( per esperienza personale non valgono parei lunghi fino ai piedi). Se il vostro viaggio fosse in Agosto è vitale da mettere nello zaino: polase, polase polase! Caldo e umidità sono micidiali: potete infatti scegliere di girare anche in bicicletta, ma serve molto allenamento visto il clima e le distanze.
Raccontare questa esperienza non è facile a parole, ogni passo è una scoperta, ogni vista toglie il fiato, ogni scalino è una piccola conquista. L’ideale è cominciare all’alba, purtroppo il meteo non ci ha permesso questa opzione, ma tutto è stato unico.
Cosa vedere in Cambogia: templi, monumenti e natura.
I templi non sono tutti uguali, il classico “visto uno, visti tutti” non regge, ma a seconda del tempo a disposizione dovrete fare delle scelte. Noi non abbiamo esattamente seguito i due circuiti, uno breve e l’altro lungo, il nostro tuk tuk aveva sicuramente molto spirito organizzativo! Il primo tempio è stato il Preah Khan: una meraviglia a cielo aperto che la natura sta rivestendo pietra dopo pietra. Questo tempio unisce la suggestione delle rovine catturate dalla vegetazione al fascino dei bassorilievi e delle sculture ricoperte di muschi e licheni. Fu fatto erigere da Jayavarman VII e consacrato nel 1191, dedicato a 515 divinità.
Il percorso prosegue verso il vanitoso Neak Pean che si specchia su un lago artificiale: vale la pena visitare questo sito anche solo per percorrere questa meravigliosa passerella sul lago che regala scorci paesaggistici davvero superlativi. Qui la natura regna sovrana e lascia senza parole.
E poi ancora Ta Som, Eastern Mebon e i suoi quattro giganti elefanti in arenaria e ancora una salita di un’ora
Cambogia: siti imperdibili famosi per il cinema
Piena nella foresta per scoprire i resti intrappolati in un fiume o sotto una cascata.
Dal grande schermo alla realtà: Ta Prohm. Molti lo conosco grazie alle epiche battaglie di Lara Croft. Massi accatastati ricoperti di muschio e alberi le cui radici si insinuano all’interno dei santuari e abbracciano antichi bassorilievi.
Il mio preferito: Bayon ricco di mistero e tante scimmiette mano lesta. Sui quattro lati delle torri principali che lo compongono sono scolpiti i visi sorridenti e talvolta misteriosi di, pare, Jayavarman VII, il re che lo fece costruire. In questo tempio la sensazione è quella di essere all’interno del tempio di Re Luigi ne Il Libro della Jungla.
Ultimo, ma il più importante: ANGKOR WAT! Circondato da un enorme fossato, il tempio è composto da cortili e gallerie concentriche decorate da incredibili bassorilievi e cinque torri centrali. È l’edificio religioso più grande al mondo, ma solo vedendolo se ne riesce a comprendere la maestosità.
Cibo cambogiano: cucina locale
Come evidente dalla lettura dei tre giorni in Cambogia il tempo è tutto dedicato alle visite, ma qualche consiglio extra non mancherà: il Genevieve’s Restaurant in Bamboo Street: cucina locale ma con una piccola scelta occidentale cucinato bene e con sapori meno invasivi e più delicati della media.
Durante gli spostamenti godetevi ogni attimo: qui la natura è di un verde intenso, a volte paludoso, ma sempre affascinante. Sarete magari fortunati come noi e vi capiterà di vedere grandi maiali caricati su motorini e classi di bambini in bicicletta all’uscita dalle scuole.
Prossima tappa: le isole e il mare!
FONTE FOTO: NICOLETTA STRADA / PIXABAY