Partiamo dall’inizio: come ti sei avvicinata al mondo della comunicazione? Il mio percorso nella comunicazione risale agli studi ed oggi continua attraverso l’attività della mia agenzi, Barbara Gianuzzi Comunicazione, che quest’anno festeggia il 10° anniversario di attività. Dopo il diploma di scuola superiore in grafica pubblicitaria (avevamo lezioni di marketing, pubblicità, tecnica pubblicitaria oltre alle materie classiche) mi sono iscritta al corso di Laurea in Relazioni Pubbliche allo Iulm, senza aver molto le idee chiare, ma con il solo intento di capitalizzare quanto fatto in precedenza con un indirizzo “affine”. Da quel momento il mio percorso professionale è stato molto lineare. Dopo la Laurea ho trovato lavoro in un’agenzia di ufficio stampa e comunicazione e da allora non ho fatto altro. Dopo altre brevi esperienze in alcune agenzie e in un’associazione di Aziende, è arrivata l’opportunità di Cartier nel 2000. Sono entrata in azienda con il ruolo di responsabile dell’ufficio stampa. Operando nell’ambito della Direzione Comunicazione ho potuto negli anni ampliare i miei orizzonti ed essere coinvolta in progetti differenti, dagli eventi alla pianificazione pubblicitaria. Ho scoperto anche il fantastico mondo della gioielleria, dell’orologeria e degli accessori di lusso.
Quanto è stata importante l’esperienza in Cartier? Cartier è stata una grande scuola, mi ha insegnato moltissimo. Sono stati otto anni intensi, duri, meravigliosi, ricchi di soddisfazioni e di esperienze uniche che mi hanno permesso di essere la professionista di oggi. Mi fa sorridere pensare che è tutto capitato “per caso”. Da neolaureata non sognavo il lusso, né la moda e tantomeno i gioielli. Quando sono entrata in azienda non avevo la minima idea di cosa significasse Alta Gioielleria, o meglio, pensavo di saperlo, ma nella mia testa le proporzioni erano sbagliate. Mi sono innamorata di Cartier e dell’intera produzione di gioielleria e oltre, della tradizione artigianale unita alla tensione costante all’innovazione. Ho avuto il privilegio di vedere creazioni meravigliose, pietre magnifiche, gioielli indossati da donne splendide e rarissimi pezzi storici. L’esperienza in azienda è stata molto importante per l’attuale attività col mio studio di comunicazione e PR, non solo per aver definito la mia reputazione professionale nel settore della gioielleria e dell’orologeria, ma il fronte multi-prodotto del brand, all’epoca, ha “allenato” un’attitudine fondamentale che oggi possiamo applicare alla gestione di differenti brand in agenzia.
Come si comunica un brand di alta gioielleria? La creazione di un pezzo di Alta Gioielleria è un lavoro lungo, minuzioso, che richiede la collaborazione tra diverse competenze: dal disegno alla cera, dalla fusione del metallo all’incastonatura delle pietre fino alla lucidatura finale. Il gioiello finito trasmette la passione, la creatività e a volte la follia di chi l’ha costruito. La comunicazione di un prodotto di questo tipo deve poter mettere in luce tutti i valori che ruotano intorno ad un lavoro così ricco. Lo stesso vale per l’Alta Orologeria. La comunicazione deve essere permeata di qualità in ogni aspetto: le informazioni devono essere esaustive e includere dettagli tecnici che per gioielli e orologi sono numerosi e importanti – le immagini devono “rendere giustizia” alle creazioni e illustrarle da diversi punti di vista. Per esperienza ho imparato che alcuni gioielli importanti spesso sono “più belli” sul retro! Fondamentale convogliare le informazioni nelle giuste mani.
Parliamo di orologi: che momento sta attraversando questo settore? Per esperienza diretta di questi mesi posso dire che il settore dell’orologeria è rimasto molto attivo dal punto di vista della comunicazione durante questo momento così difficile per tutti. L’orologeria in gran parte ha saputo reagire al periodo di chiusura intensificando le attività digital. Al di là dei progetti delle singole marche, la versione digitale del Salone dell’Alta Orologeria Watches & Wonders 2020 ha lanciato un segnale potente permettendo a 30 marchi di presentare le loro novità. Ben due dei nostri clienti, hanno preso parte a questa kermesse virtuale offrendo contenuti digitali di altissimo valore condivisi e amplificati anche dall’attività Social. In tutto questo periodo, in generale l’attività digital è stata al centro delle attenzioni delle Maison e ha permesso di mantenere un contatto costante con il pubblico.
Quanto è importante comunicare in modo digital? Da diversi anni il digital fa parte dell’attività day-by-day di chi comunica per Mestiere, e a poco a poco i canali Social e online in generale sono entrati a far parte dei mezzi a disposizione dei comunicatori. Oggi nel definire una strategia di comunicazione non possiamo prescindere dalla valutazione di questi mezzi che, come gli strumenti più tradizionali, vanno sempre valutati con attenzione in base al prodotto o all’azienda oggetto della nostra attività di comunicazione. Il digital è decisamente importante per dare alla comunicazione una forma a tutto tondo. Questo strumento ha conquistato anche i brand del lusso a dispetto di una cautela di qualche tempo fa di cui ho un vivo ricordo. Noi ci occupiamo di digital sin dagli esordi, inteso come digital PR, come attività con blogger e influencer e come gestione dei profili social dei nostri clienti. Una volta il centro dell’attenzione era Facebook, oggi Instagram e altri social network si sono aggiunti diversificando lo scenario dei social media, mettendo a disposizione differenti modalità per esigenze diverse. Mi ricordo bene il lavoro con le blogger agli esordi, circa 5/6 anni fa, ragazze che adesso sono delle star.
Quali sono i valori della tua agenzia? Il valore principale è la qualità del lavoro che non a caso ho spesso definito Mestiere. Per noi questo è un verso e proprio Mestiere con la M maiuscola, una professione che parte da conoscenze e competenze tecniche e che si arricchisce con l’esperienza. Soprattutto nell’ufficio stampa il nostro riferimento è la notizia. Tra le nostre peculiarità c’è la grande proattività e un atteggiamento verso l’azienda da partner più che da fornitore. Riteniamo di mettere a disposizione dei clienti una serie di “asset” di grande valore come per esempio il nostro network stampa, la nostra creatività, e la flessibilità che in tempi recenti rappresenta un fattore sempre più strategico. Di recente, abbiamo anche messo a punto una nuova formula di ufficio stampa smart per aprire le porte della comunicazione ad aziende emergenti offrendo un servizio che include le attività fondamentali ad un budget molto contenuto e che abbiamo definito BGCom_Next.
Come si comunica un brand in fase di start-up? Un brand in fase di start-up si comunica applicando la competenza e la professionalità a disposizione e tutti i valori e attitudini che menzionavo prima. È necessario far emergere dalla comunicazione le caratteristiche del marchio e se possibile parlarne a tutto tondo, quindi con un’attività non solo legata al prodotto ma anche ad altri aspetti più istituzionali. L’ufficio stampa, nel caso delle start-up, è l’attività a minor impatto sul budget e con maggior ritorno. Abbiamo avuto diverse esperienze di successo con aziende agli esordi. Con le start-up, spesso, alcune condizioni o occasioni utili per sviluppare la visibilità dei brand vanno create e in questi casi la nostra creatività e proattività sono state decisive.
E il mondo della pubblicità, come cambierà? La pubblicità intesa sia come offerta da parte degli editori sia come attività dell’agenzia si è molto evoluta negli ultimi anni e credo continuerà a farlo. Gli editori si sono dimostrati attenti all’evolvere delle esigenze delle aziende e delle agenzie. Hanno ideato nel tempo nuovi format che vanno oltre la tabellare proponendo attività e visibilità a 360 gradi. Oggi con contenuti editoriali, eventi e attività cross mediali la pianificazione non è più un “compro la pagina” ma è la definizione di una strategia di comunicazione che interseca mezzi e modi. Ci occupiamo di pianificazione da sempre, riteniamo che la sensibilità e la conoscenza del panorama media del professionista dell’ufficio stampa sia essenziale per pianificare. Oggi ancora di più riteniamo di poter offrire un servizio di maggior valore considerando che l’attività di media planning sarà sempre più sfaccettata e ricca.
Come è cambiato il modo di comunicare negli ultimi 10 anni? La professione è rimasta la stessa, ma nel tempo sono cambiati alcuni interlocutori e alcune modalità, ma non l’essenza del lavoro. Chi riceve informazioni desidera sempre e comunque che siano significative. Il nostro lavoro di comunicatori si fonda sui medesimi principi. Forse alcuni tempi si sono accelerati, sebbene nella mia esperienza questo è sempre stato un lavoro frenetico. Oggi i nostri valori sono invariati rispetto ai tempi degli esordi. Lo studio è nato nel 2010, da subito ho cercato di connotare il nostro modo di lavorare attraverso peculiarità che lo rendessero riconoscibile a partire dalla qualità del servizio offerto ai nostri interlocutori (clienti, stampa, editori, fornitori) fino allo spazio in cui svolgiamo la nostra attività. Siamo riconosciute per tanti dettagli che ci distinguono, il nostro showroom è uno di questi. Lo usiamo molto per l’esposizione dei campionari dei clienti e per l’organizzazione di press day (soprattutto per il press day multibrand di agenzia), la stampa ci visita con piacere sia per la posizione molto comoda, sia per l’ambiente accogliente che curiamo minuziosamente.
Quanto è importante posizionarsi in una determinata location? Credo sia molto importante, il nostro studio ha sede in un bel palazzo anni 30, all’interno gli spazi sono ampi luminosi e mixano il sapore della vecchia Milano con tocchi contemporanei. La location è, oltre che un luogo in cui incontrare e coccolare i nostri interlocutori, un servizio in più che possiamo offrire ai clienti, abbiamo uno spazio che permette di esporre i prodotti in maniera permanente e che può essere usato come location per le presentazioni e non solo. I clienti stranieri o coloro che hanno sede fuori Milano possono avere un punto di riferimento nella città dove si trovano la maggior parte delle sedi dei grandi editori. Come accennato prima, utilizziamo molto il nostro ufficio non sono per l’attività quotidiana, ma anche per eventi. Per alcuni clienti è la location prediletta. Abbiamo organizzato da noi press day ma anche meeting, eventi e pranzi con la stampa che da noi si sente a casa. A volte avere già la location per un evento alleggerisce molto il lavoro di organizzazione. Certo parliamo di eventi di piccole/medie dimensioni, in diversi casi i clienti ci richiedono di organizzare eventi di portata maggiore per cui la ricerca di una location esterna diventa necessaria. Anche in questo caso possiamo mettere a disposizione una competenza che si fonda su un’esperienza radicata dell’intero team.
Come saranno gli eventi post covid-19, ne state già parlando con i vostri clienti? Ne stiamo parlando, stiamo al momento osservando quello che accade nel nostro contesto e rimaniamo all’ascolto delle esigenze dei brand. Molte manifestazioni ed eventi come diversi press day si sono svolti di recente in forma virtuale. Noi speriamo che presto si possa tornare ad organizzare eventi e press day “fisici”, magari con nuove modalità, ma con l’opportunità di mostrare i prodotti dal vivo e poterli raccontare, per esempio. Questo è il valore delle presentazioni. Riconosciamo anche l’utilità degli strumenti digitali come detto sopra, ma allora non li chiamerei eventi. Un bel video anche in streaming oppure una diretta possono essere interessanti, a patto, a mio avviso, che si mantenga il concetto dell’invito ad un media target selezionato e che rimanga il concetto di partecipazione per poter offrire un’esperienza speciale unicamente a chi avrà scelto di seguirci. Esattamente come accade negli eventi “veri”.
E i prossimi 10 anni, come saranno? Obiettivi, progetti, sogni? Aver condotto l’agenzia per dieci anni è già un sogno che si è avverato. Vorrei cogliere l’occasione in questo contesto per fare un primo ringraziamento a chi ha riposto in noi la fiducia che ci ha portato a questo primo traguardo. Siamo orgogliose e grate di aver potuto lavorare con aziende di grande prestigio come (per citarne alcuni) de Grisogono, il Gruppo Festina, Faber-Castell e oggi con Vacheron Constantin, Roger Dubuis, Seiko, Mabina, e Aurora penne, eccellenza del Made in Italy che ci ha scelto di recente. Il nostro progetto è quello di continuare su questa strada. Abbiamo margini di crescita che cercheremo di sviluppare; la nostra volontà è quella di rimanere comunque un’agenzia boutique, vogliamo continuare a lavorare fianco a fianco dei clienti dedicando loro tutte le attenzioni necessarie. Nulla sarebbe accaduto senza la passione e la professionalità di chi ha lavorato con noi in questi anni, il team e il network di collaboratori fidati che completano a pieno titolo la squadra interna. Quest’anno avremmo dovuto festeggiare il nostro anniversario, ci siamo preparate per mesi. Abbiamo lanciato il nuovo sito internet barbaragianuzzi.com di cui siamo fiere, ci rappresenta e racconta di noi attraverso il nostro lavoro. Il sito propone anche una parte di news in cui potremo aggiornare costantemente su ciò che faremo. Abbiamo lavorato su un logo celebrativo e avremmo dovuto fare una festa di questi tempi. A questa non vorremmo rinunciare, speriamo di poterla organizzare entro fine anno! Sulla scia delle attività concepite per l’anniversario stiamo lavorando sulla nostra visibilità come agenzia, vorremmo porre l’accento sulle nostre peculiarità e renderle “iconiche” proprio come si fa con i prodotti. Curiamo molto l’attività digital anche attraverso campagne ADV su aspetti specifici. Nel prossimo futuro vorremmo che il progetto BGCom_next dedicato alle start-up prendesse piede e che diventasse una sorta di agenzia nell’agenzia.
Fonte foto: Barbara Gianuzzi Comunicazione