Ci vuole una forte sensibilità per poter raccontare la bellezza. Per coglierla, renderla ben chiara anche a chi – a volte – non riesce a capirla nell’immediato. Parlo della bellezza vista “a tutto tondo” che racchiude ogni aspetto, elemento, ogni essere … ogni cosa… interiore ed esteriore.
E l’obbiettivo ma soprattutto il talento di un Make-Up Artist è anche questo. Ovvero tirar fuori da chi hai davanti, anima, carattere, personalità, dolcezza, forse grinta, tratti romantici o meno… e così via.
Il Make-Up ovvero una trasformazione di te che va in due direzioni: farti diventare ciò che devi (o meglio che deve la celebrity) interpretare su un set oppure toglierti ogni sovrastruttura mostrando anche attraverso il trucco, chi sei realmente.
L’ operazione non è semplice se non fatta da chi ha una mano-occhio-tocco e tatto molto “spiccato”. Giorgia Pambianchi questa sensibilità ce l’ha fin dall’inizio della sua carriera.
Le sue mani hanno truccato celebrities, supermodel, attrici e socialite dal fortissimo accento internazionale.
Pambianchi ha lavorato negli anni con star come Poppy Delevingne , Tilda Swinton, Claudia Schiffer, Beyoncé e con Magazines quali tra gli altri, L’Uomo Vogue, L’Officiel, Tar Magazine, Wonderland, Harper’s Bazaar e tanti altri.
Pugliese e in perenne viaggio tra Milano, Parigi e New York, l’ho incontrata questa settimana per Focus On.
I suoi inizi. I suoi primi shooting. Che ricordi ha?
I miei primi shooting li ricordo come un periodo di grande creatività, entusiasmo ed emozioni. Sul set si arrivava con i magazines e i libri, da dove si prendeva ispirazione per il mood richiesto. Si scattava ancora in pellicola e al contrario di oggi che il check del look (make-up and hair) lo si fa in digitale cioè da un computer, si scattava una polaroid per controllare le luci, il trucco e i capelli e si guardava l’immagine con un lentino di ingrandimento.
Quali sono nello specifico, i tratti fondamentali che caratterizzano, rendendolo quindi unico e riconoscibile, il suo stile nel beauty e che fanno sì che in ogni servizio dove lei lavora, sia ben evidente il suo tocco personale?
Io penso che ciò che mi caratterizza sia l’eleganza e la semplicità. Mi piace molto valorizzare al massimo un viso usando l’effetto no make-up, creare e caratterizzare un personaggio senza che ci si accorga che c’è un make-up dietro o comunque quando dall’immagine, non è chiaro, se sono ombre di luce artificiale o ombre fatte con il make up. Il make-up diventa parte integrante dell’immagine finale ma mi piace molto anche fare trucchi artistici e prendere spunto dall’arte in generale e dal cinema.
Lei ha lavorato con donne famosissime .. penso – tra le altre – alla supermodel australiana Gemma Ward, alla socialite Poppy Delevingne. E ancora alle attrici Tilda Swinton, Valeria Golino e tante altre. Parlando però più in generale, queste donne così celebri, affascinanti, belle e carismatiche anche senza trucco e con le quali voi trascorrete tante ore con un approccio se vogliamo anche molto intimo, che rapporto hanno con il beauty ed in particolare con il Make-Up, che cosa le chiedono?
Lavorare con queste donne è un’esperienza fantastica. Sono donne sicure di se stesse, mostrano la loro bellezza di donne realizzate e si sentono a proprio agio. A differenza di uno shooting fotografico, quando trucco un personaggio, il lavoro inizia chiacchierando, si crea subito empatia e finisco sempre per ascoltare i loro racconti di vita. Sono donne così interessanti…che fidandosi della tua professionalità e mettendoti a proprio agio, creano armonia. Ricordo per esempio Tilda Swinton, la sua stanza dell’hotel a Parigi, era illuminata da lampade di charme ma non adatte a realizzare un make-up, così anche nel bagno. Lei ordinò uno champagne di colore grigio, la specialità della casa e insistette che lo assaggiassi dal suo calice. Era solare, simpatica e alla mano. Il mio obbiettivo era di esaltare con il make-up la sua personalità e farla sentire ancora più bella. Tutte queste componenti resero il lavoro, nonostante le luci non adatte, un’esperienza meravigliosa.
Del modelling oggi che cosa ne pensa? Sulle passerelle che tipo di donne vede, e delle nuove supermodelle chi le piace?
Ci troviamo in un momento storico di cambiamento. La diversità è in primo piano. La fashion industry manda messaggi chiari, lo trovo meraviglioso. La mia top model preferita in questo momento è Adut Akech Bior. Quando l’ho incontrata dietro il backstage di una sfilata ne sono rimasta plagiata. La sua bellezza sprizza da tutti i pori, il suo colore è magico e di un’eleganza nei suoi movimenti davvero speciale. Anche la Vittoria Ceretti non scherza.
Come si trova sul “set” quando più professionisti – dal fotografo, all’Hair & Make Up, allo stylist – lavorano assieme il giusto incastro tra il gusto di ognuno affinchè il servizio e il suo risultato finale sia vincente? Sarà una bella lotta …
Solitamente si crea un team a seconda dei propri stili. Noi talent che lavoriamo nel fashion business collaboriamo con delle agenzie, abbiamo le agenti che ci gestiscono il lavoro, e un portfolio dove sia il fotografo che la stylist possono vedere i nostri lavori e decidere chi meglio tra noi per il risultato da ottenere.
Che cosa è la bellezza secondo lei? Dove la vede e secondo lei come la si coltiva al meglio? C’è chi parla di equilibrio tra bello dentro e fuori, oppure c’è la bellezza dell’essere dei tipi. In un mondo fatto di immagine, oggi, la bellezza fisica – con i modelli proposti per esempio attraverso i magazines – che influenza ha sulle giovanissime?
Penso che la singolarità di ogni essere sia proprio la bellezza. Ogni essere la possiede proprio perché è unico. Che universo sarebbe senza la bellezza? Se esistesse solo un universo funzionale, pensa se i fiori, gli uccelli e noi esseri umani fossimo tutti uguali. Senza la bellezza il mondo non avrebbe la pena di essere vissuto molto probabilmente. La bellezza è in ognuno di noi, basta mostrarla attraverso la propria unicità, se si riesce.
Com’è cambiata secondo lei la moda e l’editoria in questi anni?
Come dicevamo la moda sta cambiando e di conseguenza anche nell’editoria c’è un cambiamento in atto. Prendiamo per esempio Vogue Italia, abbiamo i main shooting mescolati ai progetti fotografici di giovani talenti e diverse tipologie di donne, ognuna con la propria personalità, donne strong, donne in splendida forma, donne eleganti, donne casual, donne sexy, donne magre e donne prosperose. Lo stereotipo di una donna inarrivabile non è più onnipresente. Per esempio la splendida Gisele Bundchen acqua e sapone sulla cover di Vogue Italia l’ho trovata un’ immagine decisamente attuale e fresca e così il contenuto del magazine.
Quali sono le tendenze della prossima stagione?
Il rosa e le sue varie nuances è il protagonista della prossima stagione, da usare in molte parti del viso a seconda della texture e cromie. Abbiamo il fucsia come ombretto sfumato su tutta la palpebra e sugli zigomi che ricorda gli anni 80 ma in una versione più romantica, il rosa pesca, il rosa pallido o il rosa aranciato per le guance. Per le labbra abbiamo da rossetti rosa antico freddo o caldo con effetto mat ma cremose al classico rosa acceso per un effetto “succulento”. La base sarà rigorosamente no “Make-Up Effect” o “Fresh e Young Skin” e la tridimensionalità del counturing sparisce, preferibilmente opaca con punti luce solo sugli zigomi. Per gli ombretti abbiamo i metallizzati che verranno sfumati su tutta la palpebra accompagnati da tantissimo mascara per un remind agli anni ’70, oppure per chi vuole osare e non rinunciare ai colori forti anche d’estate, nelle nuove collezioni di Makeup avremo i colori come il blu elettrico o il verde smeraldo per un effetto Color Block.
Quali sono i suoi prossimi progetti?
Il mio nuovo progetto è Another School. Non è una scuola ma un modo innovativo per insegnare il make-up, un progetto che interagisce con il mio lavoro attuale. Faccio corsi a livello professionale ed anche corsi per imparare a truccarsi (self make-up) o meglio a valorizzarsi attraverso il make-up. Il mio modo di insegnare, è decisamente rivoluzionario perché oltre ad insegnare la teoria classica per imparare le tecniche per diventare professionisti, metto in pratica le tecniche innovative di applicazione, per stare di pari passo con l’innovazione della cosmetica e le nuove tendenze, rompendo i canoni di bellezza standardizzati. Sono work shop face to face o in gruppi massimo di 4 persone in modo da poter seguire personalmente le allieve passo per passo.