Le Isole Baleari sono la perfetta meta turistica anche in primavera. Per quanto riguarda Minorca, la protagonista del nostro pezzo, l’offerta e la possibilità di escursioni è assai variegata. L’isola è perfetta per tutti coloro che amano passeggiare nella natura, andare in bici o praticare il birdwatching, solo per citare le attività più frequenti.
Minorca affascina tutti grazie al suo territorio ricco di insenature, spiagge idilliache e forte di un entroterra che di certo non è da meno. Insomma, un vero paradiso per ciclisti e amanti della natura in generale. Ma non solo perché Minorca offre tanto anche dal punto di vista culturale (siti archeologici preistorici e imponenti fortezze affacciate sul mare…) oltre a tradizioni e ottimo cibo.
Per quanto riguarda più propriamente una vacanza a Minorca in primavera, ecco di seguito alcuni dei consigli da sfruttare per vivere a pieno quest’isola paradisiaca.
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Primavera a Minorca: escursione lungo il sentiero del Camí de Cavalls
Il sentiero del Camí de Cavalls è un percorso storico lungo 157 kilometri che costeggia Minorca e che attraversa canyon, vallate e torrenti. L’area più importante è il parco naturale dell’Albufera des Grau e altre aree naturali protette: grandi grotte incontaminate, ruscelli, precipizi, scogliere, boschi e terre, incorniciati con i tipici muri in pietra a secco di Minorca. Attraverso il Camí de Cavalls è possibile osservare da vicino i numerosi ecosistemi presenti sull’isola, oggi patrimonio dell’Unesco.
Il Camí de Cavalls inizia ufficialmente a Mahón, la capitale di Minorca, con la prima tappa (in tutto sono 20 tappe), ma può essere cominciato da qualunque punto. Es Grau e Favàritx sono due delle tappe più belle di questo percorso: qui il paesaggio è lunare, privo di vegetazione (se non per i socarrells, cespugli secchi a forma di cuscino, corrosi dal vento e dal sale), con rocce arenarie e lavagna del Carbonifero che risalgono a più di 300 milioni di anni fa.
Imperdibili anche Cavalleria e Pregonda, due delle migliori spiagge vergini della costa nord di Minorca. Punta Nati e Ciutadella, rivelano quella che viene definita la “Minorca arida”, una zona completamente secca e prevalentemente rocciosa. La zona di Cala Galdana e Santo Tomàs è tipica per i sui barrancos (valli scavate da corsi d’acqua) ed è un’area prevalentemente boscosa. Anche questa tratta permette di arrivare alle spiagge più vergini con colori caraibici: Cala Mitjana e Mitjaneta.
Minorca in primavera: percorsi enogastronomici
Un viaggio in primavera a Minorca è ideale anche per scoprire la sua enogastronomia, una cucina che soddisferà anche i palati più esigenti. L’isola è ricca di tradizionali finca nelle quali si producono formaggi, dolci locali e vini: il modo migliore per conoscere e scoprire da vicino la più autentica tradizione culinaria dell’isola.
Il formaggio tipico di Minorca, che possiede il titolo di Denominazione d’Origine Protetta Mahón-Menorca, può essere per esempio provato nella finca Binillubet. E Per chi lo desidera, è possibile prenotare una visita per assistere dal vivo al processo di produzione di questo squisito ed autentico prodotto.
A Es Mercadal, la finca Cas Sucrer, tramanda dal 1875 l’arte della produzione dei migliori dolci di Minorca. Prodotti come i carquinyols e l’ensaimada sono diventati un punto di riferimento per tutti i visitatori di Minorca e non solo.
Per gli amanti del vino è invece d’obbligo una visita alla Bodegas Binifadet, molto di più che una semplice cantina. La passione per la campagna, il vino e la cultura caratterizzano questa finca che offre anche la possibilità di visitare i loro vigneti, di prendere parte a visite guidate per assistere al processo di produzione del vino, di partecipare a degustazioni enogastronomiche e a molti altri eventi.
Minorca in primavera: escursioni per ammirare il patrimonio archeologico
Il clima favorevole della primavera è ideale per visitare tutto il patrimonio archeologico dell’isola di Minorca , un museo a cielo aperto di reperti e rovine risalenti alla civiltà talaiotica.
I talayot sono costruzioni megalitiche risalenti al III millennio a.C. ed hanno una forma simile ad un tronco di cono con base circolare, ricordando molto i nuraghi sardi. La radice del loro nome (atalaya ossia torre di guardia) fa riferimento al loro uso: probabilmente servivano come torrioni di avvistamento; non a caso, proprio vicino ai talayot finivano per ergersi i villaggi.
Le navetas, invece, hanno la forma di piccole barche poste sotto sopra e costruite con pietre senza l’aggiunta di malta. La loro datazione risale alla fine dell’età del bronzo. Secondo alcuni studiosi sarebbero state usate come abitazioni, mentre la teoria più accreditata vuole che siano state delle tombe collettive. La struttura di navetas più importante presente a Minorca è quella di des Tudons, a 4 km da Ciutadella, a cui sono stati operati degli interventi di restauro nel secolo scorso.
Le taulas, infine, sono grandi strutture in pietra accostate di fianco in modo da formare una T. Questa forma potrebbe fare riferimento alla personificazione di divinità autoctone, ed infatti tali costruzioni erano usate come altari nelle cerimonie religiose o anche come simbolo per indicare a chi arrivava da lontano la presenza di un luogo sacro. Le taulas più importanti si trovano vicino Mahon e a Torrealba (nei pressi di Alaior).
Un altro sito importante è quello della Necropoli ed Es Castellet a Calescoves a sud dell’isola:una straordinaria necropoli talaiotica con oltre novanta caverne e sepolture ipogee scavate nella roccia, oltre a un molo e un santuario risalenti all’epoca romana.
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