Una nuova identità, un nuovo percorso di stile, una nuova visione estetica che fa della frammentazione e della creatività un nuovo credo. Moncler presenta, in occasione di Milano Moda Donna, il nuovo progetto Moncler Genius.
Remo Ruffini ha concepito Moncler Genius come un hub di menti eccezionali che operano insieme pur continuando a coltivare la loro individualità. Come una repubblica dell’immaginazione, Moncler Genius inizia il suo corso svelando il Moncler Genius Building: il luogo dove questa visione diviene tangibile attraverso differenti collezioni.
Il Moncler Genius Building ospita diverse aree, ognuna dedicata ad un singolo progetto che, interagendo con gli
altri, definisce le varie sfaccettature dell’identità di Moncler. Moncler Genius nasce da un approccio curatoriale che mantiene il prodotto al centro, la funzione nella sua essenza ed il consumatore come destinatario. È un’azione
creativa composita basata sull’autentica performance e lo stile unico dei capi Moncler. Ed è questo che rende
Moncler Genius un progetto singolare dall’energia tutta nuova.
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La chiave di lettura di ogni progetto è l’iconico piumino Moncler che, elaborato singolarmente, converge all’unanimità su un’unica direzione. Mantenendo la funzionalità come punto di partenza e considerando il piumino come ispirazione, ne sono derivate delle vere e proprie variazioni. L’anima di ciascun progetto si unisce con quella di Moncler, definendo una nuova autentica identità.
Moncler Pierpaolo Piccioli ha spogliato il classico piumino Moncler per raggiungere la sua forma più chiara, seguendo l’idea che la purezza si raggiunge quando la forma riflette l’essenza. La sua interpretazione della funzionalità ha la forza della couture.
I modelli classici di Moncler reinterpretati con colori pop e macro logo a contrasto. Moncler 1952 è un omaggio all’anno di nascita del brand e definisce la naturale evoluzione di oltre 65 anni di storia basati su ricerca tecnologica e creativa.
Un inedito mix and match caratterizza Moncler Grenoble. Stampe e tessuti, insoliti per il mondo della montagna assumono qualità tecniche performanti, mantenendo intatta l’eleganza.
Simona Rocha aveva in mente immagini di audaci scalatrici di epoca vittoriana in sottoveste mentre concepiva la sua idea creativa. Ha lavorato su sagome voluminose e proporzioni decostruite fondendo il gusto per l’ornamento con la performance qualitativa di Moncler.
Craig Green ha concepito prodotti in grado di riscrivere il dialogo tra i capi e il corpo, ciò che si indossa e l’habitat. Ispirato da considerazioni funzionali, le ha successivamente espresse sotto forma astratta senza però sacrificare un rigoroso bisogno di pragmatismo.
Kei Ninomiya, attraverso il proprio brand Noir, progetta silhouette di impatto moltiplicando moduli in geometrie da indossare. Per la prima volta applica la sua meticolosa artigianalità al piumino, trasformandolo anche in una maglia.
Hiroshi Fujiwara, fomentatore culturale e infiltrato pop, ha fatto proprio il piumino Moncler e con il suo modo personale di modificare in maniera sottile i capi ne ha rafforzato il cult-status.
Il piumino Moncler Palm Angels, ridotto all’essenza, si definisce con slogan e loghi per diffondere il messaggio in maniera virale attraverso un esercizio di merchandising che si traduce in un gift shop.