Ibra festeggia 36 anni. Ripercorriamo la sua carriera con i suoi gol più belli e le sue frasi più famose.
Le 10 frasi indimenticabili di Zlatan Ibrahimovic
1 – “Sono il settimo giocatore più forte del mondo. Forse tra dodici anni sarò il sesto”. Nel novembre 2006 durante un’intervista a Studio Sport, quando militava nell’Inter di Mancini.
2 – “È semplice: lui corre, io gioco”. Sempre a Studio Sport nel dicembre 2008, sempre con la maglia dell’Inter.
3 – “Ma il Milan davvero non ha più soldi? Siete messi proprio male… Vi serve un assegno?”. Riferito al suo trasferimento dal Milan al PSG.
4 – “Un Mondiale senza di me è poca cosa, non c’è davvero nulla da guardare e non vale nemmeno la pena aspettarlo con ansia”. Nel 2013 a sportmediaset.it riferito ai mondiali brasiliani del 2014.
5 – “Arsène Wenger venne a farmi visita a Malmoe e mi regalò una maglia dell’Arsenal con il numero 9. Per me fu un momento fantastico: l’Arsenal a quei tempi era una grande squadra […]. Wenger mi propose di andare a Londra per allenarmi con la squadra e fargli vedere di cosa ero capace. Non ci potevo credere. La mia reazione è stata “Assolutamente no, Zlatan non fa provini”. E così scelsi di andare all’Ajax. Ripensandoci ora, feci la scelta giusta. All’Arsenal o alla Roma probabilmente non mi sarei inserito così facilmente come mi è successo invece in Olanda”. Da un’intervista al The Sun nel 2012.
6 – “Quello che Carew riesce a fare con una palla da calcio, io posso farlo con un’arancia”. Citato su Repubblica nel giugno 2016.
7 – “Questo Paese di merda non merita il PSG!”. Dopo la partita PSG-Bordeaux del 15 marzo 2015, rivolgendosi all’arbitro.
8 – “Io non accetto di perdere, non lo accetto proprio. L’ho imparato dalla vita. Per me contano la grinta e l’aggressività, la determinazione e la concentrazione sui propri obiettivi. Io ho la missione di vincere”. Dall’intervista su Vanity Fair fatta da Walter Veltroni.
9 – “Anche uno come Ronaldo, ‘O Fenomeno, non l’ha vinta e non penso si possa dire che sia un fallito. Se dovessi vincerla, sarà perché la mia squadra è stata la migliore, non perché Zlatan lo è stato”. Riferito alla sua ossessione per la Champions League. Sulla Gazzetta nel settembre 2012.
10 – “Non credo di avere l’istinto del killer come attaccante. Anche se si può imparare. Filippo Inzaghi non è proprio un calciatore, però possiede un enorme istinto omicida davanti a una porta. È la sua qualità”. Sempre sulla Gazzetta nel 2012.