L’opera vede la giovane Sandra, madre di un bambino di due anni, impegnata nel salvataggio del proprio figlio, rimasto chiuso in un veicolo modernissimo, indistruttibile e inaccessibile.

Realizzato a partire da un soggetto del fumettista Roberto Recchioni, il film riprende il tema del conflitto tra uomo e macchina, in qualche modo già affrontato nel secondo lungometraggio di Steven Spielberg, Duel, del 1971. Anche in quell’occasione si vedeva la contrapposizione tra un automobilista, desideroso solo di tornare a casa dopo un lungo viaggio e un camionista.

Avevamo bisogno di un’idea semplice – ha spiegato Uzzeo – con costo molto basso. In Monolith c’è questa idea, una storia semplice da mettere in scena: un’auto supertecnologica, un’attrice e un bambino.

 

Il film, presentato anche al Frightfest, sembra un’opera americana come impostazione: “Un film con attori americani, girato in America ha aggiunto Uzzeo. Un genere che in Italia viene portato avanti, ma non nel cinema, dove domina la commedia: “Abbiamo incontrato mille difficoltà a trovare una produzione, mille porte in faccia, fino a quando la Lock & Valentine ha creduto in questo progetto insieme a Bonelli, che ha prodotto dapprima il fumetto e poi il film, e infine è entrata anche Sky Italia. Il tutto dopo 4 o 5 anni dalla prima idea”.

 

 

Ivan Silvestrini si diploma in Regia al Centro Sperimentale di Cinematografia nel 2009 con il suo decimo cortometraggio “Avevamo Vent’Anni”, coprodotto da Medusa Film.

Negli anni successivi realizza web series per poi dirigere nel nel 2015 il film “2night” presentato alla Festa del Cinema di Roma 2016 e uscito a San Valentino 2017.

Mauro Uzzeo è invece uno sceneggiatore italiano attivo nel campo del fumetto, del cinema e della televisione. Partendo dall’editoria indipendente (Velo di MayaIl gioco di Katie Wonderland) raggiunge quella della grande distribuzione scrivendo diverse sceneggiature per John DoeOrfani Dylan Dog.

Dal 2001 svolge l’attività di sceneggiatore e regista di cortometraggi animati (Tricky’n’DucksIl Bambino che ha spento le stelle), spot televisivi (Coca-colaVodafoneParticella di Sodio dell’Acqua Lete) e videoclip musicali (TiromancinoJovanottiSubsonicaPlanet FunkCoolio & Snoop DoggBungaro & Paola CortellesiMimosaHedy Lamarr), ottenendone riconoscimenti italiani e internazionali.

 

Inviato fisso ai più importanti festival italiani, scrive di Cinema per La Repubblica – XL, e per BestMovie.
Nel 2011 rientra nella cinquina di candidati al David di Donatello per il suo lavoro sugli effetti digitali del film L’ultimo terrestre e cura la regia della sigla animata del film di Fausto Brizzi Com’è bello far l’amore.

Nel 2014, su soggetto di Roberto Recchioni e per la regia di Ivan Silvestrini, sceneggia Monolith, presentato con successo all’edizione 2016 del FrightFest di Londra.