Un mio amico che vive a Manchester esattamente dal giorno in cui io ho traslocato a Milano e a cui penso inevitabilmente molto spesso in questi giorni, durante una delle sue rimpatriate italiane mi disse che esistono sulla terra due generi di uomini: l’uomo cane e l’uomo gatto.
Lascio alla fantasia (e all’esperienza) di ciascuno attaccare i giusti aggettivi all’uno e all’altro ma una cosa è certa: la distinzione fra queste due categorie non è una questione di tiepide opinioni ma ha molto più a che fare con il tifo da stadio e con la passione incondizionata.
Amare un gatto significa scegliere l’eterna rincorsa verso uno sguardo, una mezz’oretta di ron ron, un gesto indimenticabile come la lingua ruvida che ti asciuga le lacrime con la serena consapevolezza che…potrebbero non arrivare mai! La chiave per capire un gatto è proverbialmente quella della libertà che va a braccetto con la conoscenza, con la decrittazione di un linguaggio preciso con il quale ogni micio comunica.
Liliana Vanzini è innamorata dei gatti da sempre, da pochi mesi ha creato una piattaforma web unica che permette di acquisire una professionalità accertata nell’ambito del cat sitting: un’occasione preziosa per chi vuole trasformare la propria passione in professione (il sogno di tanti) e per chi è alla ricerca di un aiuto competente per accudire il proprio coinquilino miagolante magari per il periodo estivo. Abbiamo chiesto a Liliana di spiegarci come funziona www.nicetomicio.com e cosa bisogna sapere quando si ha in casa un gatto.
Occuparsi dei gatti può diventare davvero un lavoro? “Sì, c’è tanta richiesta di accudimento e di consulenza, specialmente nelle città. Nice to Micio sta dimostrando che questa domanda di servizio esiste tutto l’anno, non solo in estate o a Natale. La cosa bella del cat-sitting è che quasi tutti lo possono fare, perché è un’attività che consente di mantenere gli impegni di lavoro o di studio già avviati. Cerchiamo persone che abbiano del tempo libero, studenti, pensionati dinamici, professionisti che lavorano in casa, disoccupati o parzialmente occupati: si inizia per arrotondare e si finisce col lavorare anche parecchio. Per noi di Nice to Micio è importante formare cat-consulenti affidabili e professionali perché i gatti non debbano essere accuditi da figure improvvisate e sempre occasionali. Il Cat-Sitter viene a casa vostra ad accudire il gatto, gli state dando le vostre chiavi di casa: per questo seguiamo personalmente chi vuole avviare questa professione e li tuteliamo sotto il nostro brand”.
Come vive oggi un gatto in città? “In città i gatti vivono sia da randagi, che in colonie protette, che in appartamento. In quest’ultima sistemazione i più fortunati hanno accesso a terrazzi o giardini ed è una soluzione fantastica per i gatti perché permette loro di vivere in sicurezza uno spazio esterno e gli consente di ricevere tutti gli stimoli sensoriali di cui necessitano, percettivi e olfattivi. Uno spazio aperto, anche piccolo, garantisce lo sfogo quotidiano del gioco e dell’attività di caccia, necessario perché il gatto possa rimanere equilibrato. Inoltre le piante sono ‘graffiatoi’ naturali e i vasi o i cespugli sono nascondigli freschi e piacevoli per sonnellini pomeridiani. Purtroppo non sono situazioni così frequenti! La maggior parte degli appartamenti ha balconi, che garantiscono ugualmente la felicità del gatto, se attrezzati e protetti con poca spesa, spesso però i proprietari non lo sanno e per eccessiva protezione, o paura, spesso ne precludono l’accesso al gatto”.
Come deve essere una casa per essere a prova di gatto? Lo chiediamo per chi magari sta già pensando che potrebbe ospitarne uno o più… “Una delle video-lezioni del corso on line per diventare Cat Sitter con nicetomicio approfondisce proprio questo aspetto. Un ambiente domestico, pur piccolo che sia, sarà sempre un cinque stelle in confronto ad un soggiorno nella gabbia di una pensione: con queste parole vorrei rassicurare tutte le persone che amerebbero avere gatti di altri in casa per brevi periodi, ma pensano di non avere abbastanza spazio. Il consiglio sulla casa è, in primis, quello di mettere in sicurezza balconi e finestre. Poi è sufficiente saper modificare qualche abitudine consolidata che potrebbe essere la causa di un problema, tipo: se ospito un gattino piccolo sarà opportuno non lasciare mai l’asse del water alzata, se cascasse dentro potrebbe affogare o rimanere troppe ore bagnato e ammalarsi. Bisognerà sempre controllare che non si sia infilato dentro la lavatrice, o la lavastoviglie, prima di farle funzionare. Se qualcuno ha già un gatto, non c’è nessun problema a ospitarne altri”.
Cosa è nicetomicio e a cosa serve? “E’ la scuola che non c’era. L’Academy Nice to Micio ha strutturato, tramite video-lezioni, un corso completo per apprendere tutte le nozioni necessarie per conoscere il gatto. Il corso è l’essenziale base di partenza per diventare Cat-Sitter/Host e utilissimo per chi vuole diventare un Cat-Convivente felice. Su internet si trovano tanti blog e articoli sul gatto, ma non c’è garanzia che siano aggiornati, verificati e avvallati da un medico veterinario. I nostri corsi sono certificati da FIBA-Federazione Italiana Benessere Animale”.
Quando lo si lascia solo, il gatto soffre la solitudine? “Sì. Vale la pena comprendere quello che il nostro medico veterinario comportamentalista Dottor Diego Rendini spiega sempre in modo chiaro “quello con il territorio (la casa) rappresenta per il gatto il legame rassicurante, mentre il legame affettivo-relazionale lo instaura con il proprietario e la famiglia”. Quante volte avrete notato che il vostro gatto si muove spaesato e preoccupato quando manca un membro della famiglia per qualche giorno? Il gatto ama la stabilità, quindi, sì il suo territorio ma completo di chi lo abita. E se lasciato solo soffre molto la solitudine. Le frasi che etichettano il gatto come “animale che non si affeziona al padrone, ma alla casa – il gatto è un animale solitario” sono opinioni non sostenute dall’esperienza e dalla conoscenza del gatto. Questi giudizi, quindi, non sono da ritenersi appropriati”.
Che relazione si crea fra il gatto e il suo (sedicente) padrone? “Una relazione unica, magica. Il più delle volte i felici conviventi di gatti faticano a trovare le parole per descrivere in pieno il loro amorevole e soddisfacente rapporto con il proprio gatto. Certo bisogna non correre il rischio di “umanizzazione”: il gatto non è un cucciolo umano e bisogna stare attenti a non cadere nella compensazione. Benché i gatti siano sempre più socializzati e spontaneamente favoriscano la relazione con la specie umana, sono ancora saldi in loro i legami ancestrali di abile cacciatore e di animale capace di sopravvivere da solitario, se necessario. Questo “non-bisogno” se ben captato dal proprietario fa sì che si instauri un rapporto di reciproco rispetto, una sorta di rapporto alla pari che riserverà piacevoli sorprese”.
Che rapporto hai tu con i tuoi gatti? “Accettare di convivere con un gatto rispettandone il punto di vista e la sua proposta “associativa”, significa garantirsi un rapporto fruttuoso di scambio. Accudirlo, rispondere alle sue esigenze di “do not disturb” quando riposa, o quando dorme, offrirgli un ambiente sicuro e arricchito di stimoli per la sua natura curiosa, consentirgli l’accesso verticale ai pensili o mensole, rendergli sicuro l’accesso a spazi esterni e coinvolgerlo nelle proprie attività quando si è in casa, sono azioni che consentono al gatto di rimanere equilibrato e di poter esprimere la sua felinità rendendolo un compagno divertente e speciale, perché osservarlo è molto utile. Ognuno dei gatti con cui ho vissuto è stato fonte di ispirazione per migliorare me stessa, esempio di comportamenti per come tanti aspetti della vita si possano prendere con filosofia, per come sia utile un sano distacco emotivo in molte situazioni, per come autoregolarsi e non cedere agli eccessi, per come sia sano e rigenerante inserire qua e là, nella giornata, il gioco con loro. Trovo molto appagante la convivenza con un gatto: ti è sempre discretamente vicino e sembra, davvero, che vegli su di te”.
Chiudiamo con qualche consiglio. tre cose fondamentali che bisogna sapere per gestire un gatto in un appartamento. “Laddove possibile offrirgli l’accesso a spazi esterni in sicurezza. Questo consente al gatto di percepire stimoli molto funzionali al suo benessere quotidiano. Non mettere mai le ciotole di acqua e cibo vicino alla lettiera, il gatto non ama mangiare dove sporca, non piace a nessuno, credo. Imparare a vedere il territorio di casa da un punto di vista felino: lasciate che sia lui a scegliere dove riposare e consentitegli sempre una via di fuga verso mobili e pensili alti”.