La prima a tingersi i capelli rosa è stata, con tutta probabilità, Jem, cantante rock protagonista di un cartone animato degli anni Ottanta. Dopo di lei, altre attrici e cantanti hanno fatto questa scelta, tant’è che una ha scelto Pink proprio come soprannome.

Noi, che non siamo né attrici né cantanti, non ci tingeremmo i capelli di quel colore, ma abbiamo voluto sapere vita, morte e miracoli di cosa implichi fare questa scelta: abbiamo allora intervistato Fabio Spadafora, educatore Goldwell. Ecco allora tutto quello che dovete sapere se volete tingervi i capelli rosa.

Capelli rosa: a chi stanno bene? Chi invece non lo dovrebbe fare?

“Sembrerà banale, ma in teoria può stare bene a tutte. Certo, solo chi ha uno spiccato senso del fashion e delle tendenze fa una richiesta così azzardata; è raro che ce la chieda una signora dai gusti classici, ad esempio. Nella pratica, non è un colore adatto a chi ha i capelli con una base scura, perché il rosa richiede una forte schiaritura. Anche il taglio è importante: deve essere scalato e non pari, per dare il miglior risultato”, consiglia l’esperto.

Mi hai detto che lo sconsigli a chi ha i capelli molto scuri, ma noi siamo curiosi: com’è la procedura se si è bionda o mora?

“L’elemento chiave è la schiaritura, il passo necessario per preparare la base. Noi creiamo anche i cosiddetti punti di luminosità, che sono per i capelli ciò che il contouring è per il viso: evidenziamo o minimizziamo certi elementi in modo da valorizzare il viso e la sua unicità. Perciò, per una ragazza bionda o castana chiara prevediamo tre ore e mezza, quattro: c’è una persona dedicata che la segue dall’inizio al risultato finale. Se una ragazza mora insiste e vuole a tutti i costi i capelli rosa, la avvertiamo comunque che sarà necessaria una forte schiaritura, perché il rosa, cromaticamente, è un rosso molto diluito e non coprirebbe una base scura”, spiega Spadafora.

Ma allora si tratta di una colorazione durevole o c’è magari la possibilità di fare un esperimento, colorando i capelli momentaneamente per valutare il risultato?

“Certo, si può scegliere una versione che dopo tre o quattro lavaggi permette di tornare al proprio colore naturale: proprio per la sua caratteristica cromatica che ti dicevo prima, il rosa è un colore facile da far scaricare”, racconta Fabio.

Immaginiamo però di scegliere una colorazione permanente. Come si cura il colore a casa per evitare che sbiadisca o viri verso tonalità slavate?

“Il segreto è usare uno shampoo specifico per capelli colorati: non soltanto permette al pigmento di fissarsi a lungo, ma ha un INCI più delicato anche dal punto di vista dei tensioattivi. Le formule più tecnologiche contengono poi speciali polimeri filmogeni che prevengono la perdita e lo sbiadimento del colore, mentre ristrutturano la fibra capillare grazie alla cheratina e agli attivi nutrienti, per mantenere il colore brillante senza l’utilizzo dei siliconi”, conclude l’esperto.

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