Assenzio: cos’è
L’assenzio è innanzitutto una pianta erbacea medicinale (Artemisia absinthium L. è il suo nome botanico). In Italia cresce spontanea, è alta circa un metro, ha piccole foglie a punta e fiorellini gialli.
La sua famosa “tossicità” in realtà è dovuta a uno solo dei componenti che si trovano nell’olio essenziale estratto dalle foglie, ovvero il tujone. Ha un sentore di mentolo ed è effettivamente uno psicoattivo, con effetti non troppo differenti dall’assunzione di cannabis e in alcuni casi può causare convulsioni ma la quantità intossicante da ingerire equivale all’assunzione di dosi di bevanda impossibili da sostenere!
Nell’Unione Europea è stato stabilito che le bevande a base di Artemisia absinthium non possono avere una quantità di tujone superiore 35mg per chilo, che è appunto un quantitativo difficilmente raggiungibile attraverso l’assenzio distillato.
Nascita del distillato di Assenzio
Certamente l’Assenzio non è da considerarsi un liquore, ma un vero e proprio distillato ad alta gradazione alcolica – dal 40% al 70%: viene prodotto mediante la macerazione di foglie e fiori dell’Artemisia Absinthium insieme ad altre erbe e spezie come semi di finocchio, melissa, anice, camomilla, menta, coriandolo oppure bacche di ginepro, vaniglia, cannella, salvia e lavanda… ogni distilleria ha la sua formula speciale di aromi.
Lo inventò il medico francese Pierre Ordinaire alla fine del 1700.
Ottenne un preparato di colore verde chiaro-smeraldo dalla forte gradazione alcolica e pensò di impiegarlo come “tonico” medicale.
Iniziò invece ad avere un grande successo come bevanda alcolica in Francia dopo la metà dell’Ottocento dove in poco tempo si passò da una modesta produzione di 16 litri al giorno ai 125mila litri del 1896.
Il consumo dell’assenzio riuscì a superare i confini della Francia, dove era diventato emblema nazionale, e divenne la bevanda alcolica alla portata di tutti in molti paesi europei.
L’assenzio, così come avvenne un secolo prima per il caffè, divenne protagonista assoluto dei locali pubblici e superò presto anche il consumo di vino.
Assenzio: la “fata verde” di pittori e scrittori
Era la Francia dei bohemien e della Belle Epoque, artisti, scrittori, musicisti e attori nella Parigi del 1800 hanno creato, dipinto e scritto sotto gli effetti della musa ispiratrice “fata verde”.
Van Gogh, Toulouse-Lautrec, Manet, Degas, Picasso, Verlaine, Rimbaud, Baudelaire, Wilde, Poe, Hemingway…la lista è lunga e piena di nomi illustri, noti bevitori della leggendaria bevanda verde.
Si riunivano nei bar per trascorrere l’ora verde, come venne ribattezzato il momento dell’aperitivo pomeridiano tra le 5 e le 7, facendo riferimento proprio al colore della bevanda.
L’Assenzio veniva consumato secondo un vero e proprio rituale che rendeva la bevanda più appetibile e nel contempo ricca di fascino e magia: innanzitutto si utilizzava un apposito bicchiere a forma di piccolo calice – detto Pontalier – accompagnato da un cucchiaino forato, da una zolletta di zucchero e da un bicchiere di acqua ghiacciata; l’assenzio si versava nel calice, sopra si metteva il cucchiaino con appoggiata la zolletta che si scioglieva lentamente grazie all’acqua fredda che intanto smorzava l’elevata gradazione alcolica.
L’assenzio diventava così lattiginoso e divenne un liquore da “meditazione” e rilassante, che solitamente non andava bevuto “tutto d’un fiato”, ma consumato dopo questo rituale abbastanza elaborato.
Gli effetti dell’assenzio
Si cominciò a sostenere che l’assenzio creasse allucinazioni e che fosse paragonabile a una droga.
In realtà è una leggenda.
Infatti spesso l’assunzione di assenzio e quella del laudano, una tintura di oppio, venivano fatte insieme ma gli effetti allucinogeni erano dati solo dall’oppio e dall’alcol, non certo dall’assenzio; inoltre al verde distillato venivano aggiunte alcune sostanze per abbassarne il costo come alcol impuro e coloranti tossici (per esempio i Sali di rame), che creavano sintomi da avvelenamento.
La produzione di assenzio venne proibita nel 1915, un po’ per il timore che l’assenzio potesse in qualche modo indebolire i giovani militari in partenza per la Prima guerra mondiale, un po’ per le pressioni dei produttori di vino, un po’ per la lotta all’alcolismo che stava diventando una piaga sociale… .
Bisogna aspettare il 1990 per la vera riabilitazione dell’assenzio grazie alle ricerche scientifiche che hanno appurato più approfonditamente le sue proprietà benefiche e il falso potenziale di tossicità.
Oggi l’Assenzio è normalmente prodotto, venduto e consumato ma non conserva più il fascino di un tempo: la maggior parte dei distillati in circolazione sono più simili al liquore Pastis particolarmente aromatizzato.
Le proprietà benefiche dell’assenzio
Alcuni recenti studi hanno dimostrato che sono diverse le proprietà benefiche della pianta di assenzio sul nostro organismo, e che già in passato era utilizzata diffusamente per uso medico.
È possibile preparare infusi e tisane con le foglie della pianta di assenzio e creare dei potenti antidolorifici, antisettici e antiparassitari.
Molto note le sue proprietà digestive e toniche, l’assenzio contiene infatti l’absintina, principio attivo amaro, che aiuterebbe lo stomaco a digerire e avrebbe effetti positivi su milza, cistifellea e fegato e l’apparato gastrointestinale in genere.
Utilizzato anche per stimolare l’organismo, l’assenzio contrasta i cali di energia e stimola l’appetito.
Pare che la pianta di assenzio abbia anche proprietà antinfiammatorie, anti febbre, che aiuti la produzione di colesterolo buono, favorisca la circolazione del sangue e regolarizzi il ciclo mestruale.
Cocktail e Assenzio
Un buon liquore di assenzio di qualità deve avere un colore verde pallido e un elevato volume alcolico compreso tra il 45% e il 68%.
FASCINATOR – uno dei più noti drink a base di assenzio composto da:
– 2 parti di Gin
– 1 parte di Dry Vermouth
– 2 dash di Assenzio
– una foglia di menta
ASSENZIO SOUR – un drink perfetto per il dopo cena e si crea con:
– 30 ml gin
– 15 ml assenzio
– 22 ml succo di limone
– 1 cucchiaino zucchero
Uno shaker, qualche cubetto di ghiaccio e il drink è pronto.
CORPSE REVIVER N°2 – drink che risale agli anni del proibizionismo è preparato con:
– 20 ml gin
– 20 ml Americano Cocchi
– 20 ml Cointreau
– 20 ml succo di limone
– gocce di assenzio
Shakerate vigorosamente, versate le gocce di assenzio direttamente nel bicchiere e servite in una coppa.
ASSENZIO FRAPPÉ
– 10 foglie di menta
– 6 cl assenzio
– 1,5 cl. Rich Simple Syrup
Mescolate tutto in un bicchiere con ghiaccio tritato.
SAZERAC – cocktail che nasce a New Orleans nel 1800 con questi ingredienti:
50 ml Cognac
10 ml assenzio
1 zolletta di zucchero
3 gocce di Peychaud’s bitter
6 cl Bourbon
0,75 cl Rich Simple Syrup
scorza di limone per guarnire
Mescolate tutti gli ingredienti tranne l’assenzio che servirà a profumare il bicchiere: riempitelo di distillato e cubetti di ghiaccio e lasciatelo da parte mentre miscelate il resto degli ingredienti.
ASSENZIO EFFERVESCENTE
– 6 cl assenzio
– 1,5 cl. Rich Simple Syrup
– 3 cl panna
– albume di un uovo
– bicarbonato q.b.
Shakerate tutti gli ingredienti prima a secco e poi aggiungendo qualche pezzetto di ghiaccio. Versate in un bicchiere e terminate con l’effervescenza del bicarbonato.