La giovane e talentuosa stilista russa, che ha lavorato nella sua carriera di modella con fotografi come Terry Richardson, Ellen von Unwerth, Greg Lotus oltre ad aver sfilato per grandi nomi della moda come, tra gli altri, Alexander McQueen, Armani, Gianfranco Ferrè e Costume National, mi racconta il suo lavoro di designer e la sua bella collezione che sta avendo un ottimo feedback da parte dei buyers di importanti mercati come (oltre l’Italia), la Francia, la Germania, l’Arabia Saudita e la Cina.
Nata a Togliattigrad, una cittadina degli Urali, la designer – che ha vissuto durante il suo trascorso come modella – tra Parigi, Londra e New York e che si è formata come stilista prima in Russia e poi all’Istituto Marangoni di Milano, trova il suo plus in collezioni comode, dinamiche, chic ma con venature grunge che richiamano a tutti gli effetti il Dna del suo paese.
Sveta mi racconta come e quando nasce il suo percorso-interesse nella moda? Da piccola ero vanitosa, un po’ come tutte le bambine. Immaginavo di indossare abiti bellissimi, da fiaba. Il comunismo aveva omologato gusti e consumi e cosi maturò molto presto in me il desiderio di creare abiti.
Che ricordo ha del suo trascorso di modella e del suo periodo tra Parigi, Londra e New York? Ho un bellissimo ricordo. Un’esperienza di vita che mi ha permesso di crescere come donna. Inoltre, mi ha consentito di conoscere molte persone che ancora oggi sono miei cari amici.
Che richiamo c’è nelle sue collezioni alla Russia? Quali sono per esempio gli elementi, il plus che caratterizza la sua moda? Il mio DNA è russo, in definitiva quel retaggio culturale si manifesta nelle collezioni che creo. Mi piace raccontare la contemporaneità attraverso collezioni comode, dinamiche, chic ma con venature grunge.
Qual è l’ispirazione della collezione Sveta per l’Autunno-Inverno 2015-2016? La società contemporanea e le donne che la vivono con consapevolezza e coraggio.
In questo momento storico molto delicato, secondo lei il concetto di lusso è cambiato? E se si in quale direzione sta andando? In senso stretto, no. Unicità e rarità sono attributi che continuano a connotare il lusso. In senso lato, sì. Si sta affermando nella società occidentale una spinta a rendere molto soggettivo il modo di percepire e concepire il lusso.
Quali sono i suoi prossimi progetti che può anticiparci? Conoscere Samantha Cristoforetti, la prima donna italiana ad andare nello spazio. Lavorare alla prossima collezione.
Come si rilassa quando non lavora? Che cosa le piace fare? Amo trascorrere il tempo libero con le persone che amo, prendermi cura di loro e del mio corpo.