Abbiamo incontrato Isabella Goldmann, autrice del libro Un bio architetto per amica per parlare di case, arredamento, bio architettura e trucchi per rendere la propria abitazione un posto migliore.
Cosa vuol dire essere un bio architetto? Tutto parte dalla natura. Gli animali ci insegnano l’importanza di avere un nido. Hanno un’intelligenza primitiva che li porta a considerare fattori che l’essere umano ora guarda con superficialità, come per esempio l’orientamento. Con la bio architettura facciamo un passo indietro per farne due avanti. Si tratta di un approccio molto scientifico all’abitare, che fonde innanzitutto la bellezza, imprescindibile e vera cura dell’anima, con tutti gli aspetti chimici, fisici ed ergonomici che sono coinvolti in una realizzazione seria e competente di una casa. D’altronde possiamo prendere spunto dai romani che quando costruivano una città, davano le chiavi della stessa ad un architetto, all’epoca la seconda carica più importante in ogni città, per costruire una città con un senso naturale.
Perché abbiamo dimenticato questi insegnamenti? Ci siamo dimenticati di questi insegnamenti per via dell’arrivo del petrolio. Con il fatto che possiamo scaldare e rinfrescare le nostre case in modo artificiale, abbiamo messo in secondo piano tantissimi aspetti che possono rendere la nostra casa un nido ideale per vivere meglio. Nel mio libro spiego come ritornare alle origini e fare una scelta più economica e assolutamente sostenibile, in un periodo dove il risparmio energetico e la sostenibilità sono all’ordine del giorno.
Come possiamo rendere la nostra casa un posto migliore in cui vivere? Come prima cosa dobbiamo capire chi siamo e cosa facciamo, che relazione abbiamo con la nostra casa e come le nostre abitudini si intrecciano alla nostra vita di tutti i giorni all’interno delle mura domestiche. La risposta a questi tre quesiti io l’ho sintetizzata nel mio metodo che ho chiamato IGBI, ed è fondamentale per rispondere e soddisfare le esigenze dei miei clienti. La casa che scegliamo non può essere una casa qualunque, deve parlare di noi, rispecchiare il nostro modo di fare e di essere. Una volta capito questo aspetto, dobbiamo concentrarci su dove si trova effettivamente la casa, dal piano alla posizione vera e propria. Non si può non tenere conto per esempio dell’orientamento delle stanze, dell’esposizione al sole, al vento, delle modalità in cui è stata costruita e del perché è stata distribuita in quel modo. Il terzo step è il “come”: in questa ultima fase si mettono in pratica le soluzioni, che saranno sempre ad hoc – estrapolate dal “chi siamo” e dal “dove si trova la casa” – per rendere le mura domestiche un posto migliore in cui vivere. Qualunque sia il budget a disposizione, ogni casa può essere migliorata, talvolta anche senza spendere nulla.
Quali sono le cose che possiamo fare da subito dopo aver letto questa intervista? La cosa più importante è far respirare la casa: non deve esserci muffa. La muffa – è scientificamente provato – può causare problemi seri di salute, quindi va assolutamente evitata. Non vanno stesi i panni in casa e se non si hanno altre possibilità per farli asciugare è importante delimitarli in una parte di casa unica, con le finestre aperte, anche a gennaio. Poi bisogna asciugare i muri e creare un ricircolo d’aria. Altro consiglio, niente arredi in tessuto difficile da lavare in lavatrice. Anche su questo argomento, c’è dietro un mondo…
Altri consigli che puoi darci? Bisogna fare attenzione a ciò che mettiamo in casa. Oggi quando andiamo al supermercato controlliamo gli ingredienti dietro ad ogni prodotto. Un tempo, 20 anni fa, non si faceva, ma oggi è la normalità. La prossima normalità sarà quella di controllare la scheda tecnica di ogni cosa – dalle sedie ai mobili della cucina – che ci mettiamo in casa. Alcuni materiali possono essere tossici o dannosi per la nostra salute e possono di conseguenza essere deleteri per il nostro vivere in casa.
Isabella Goldmann è managing partner di Goldmann & Partners srl SB, da anni certificata tra le migliori B Corp a livello mondiale. Al suo interno, guida il Centro di Ricerca Permanente sulla Sostenibilità Applicata con cui ha redatto, in collaborazione con i maggiori brand della moda italiana, il documento “Principi CNMI-Camera Nazionale della Moda Italiana per la Sostenibilità del Retail”. È proboviro dell’Associazione Italiana Donne Ingegnere e Architetti (sezione di Milano) e Membro del Consiglio Direttivo della Consulta Femminile Milanese. Tiene corsi, lezioni e conferenze in atenei e istituzioni pubbliche e private. Ha scritto libri di architettura a carattere professionale. Questo è il primo testo destinato al grande pubblico.