Un ritorno a Pitti per festeggiare 20 anni. Che messaggio vuoi comunicare? Quarantesima collezione e tanti anni importanti fatti di alti e bassi. A gratificarmi è il fatto che siamo comunque sempre presenti, sempre stabili e sempre in leggera crescita, nonostante i tempi. Ci mettiamo tanto sforzo e tanta energia. C’è sempre tanto da fare, io credo che chi ritiene il contrario abbia sbagliato mestiere. Oggigiorno c’è da rimboccarsi le maniche e andare avanti. Per me festeggiare questo 20esimo anniversario è l’occasione per raccontare quello che stiamo facendo da anni, che in questo momento è un argomento di moda, ma che noi facciamo già da tempo e che è legato alla nostra ricerca delle materie.
Riciclare vestiti? Ecco come dare nuova vita al tuo cashmere
Come era nato all’epoca? Da sempre facciamo moltissima ricerca sulle materie prime. All’epoca nasceva dall’esigenza di fare ordini importanti in 100% cashmere. La ricerca di mettere a punto un materiale che ci permettesse di fare ordini per grossi gruppi di distribuzione e ci ha portati a osare con queste tecniche di lavorazione, tipiche dei materiali poveri, e di sperimentarle sul 100% cashmere. Negli anni tecnologia ed esperienza ci hanno permesso di dare vita ad un filato che ci ha consentito di offrire un prodotto di alta gamma (un cashmere che costa) e di fare lavorazioni molto complicate. Parliamo di un prodotto alla moda e non di un prodotto riciclato, ma parliamo di up-cycling, ovvero di trasformare un prodotto.
Qual è la differenza tra riciclato e up-cycling? La differenza fondamentale è che un riciclato può rimanere economico e limita un po’ negli utilizzi. Con il re-cycling invece è possibile usare anche la fantasia e tecniche differenti che fanno sviluppare collezioni di maglieria senza limiti. Posso in un certo senso “maltrattare” un tessuto che non si rovina come quello riciclato.
Considerando la vostra storia e come siete arrivati prima su un argomento che oggi è molto attuale, vi state chiedendo se in questo momento magari state facendo cose che saranno di tendenza magari tra alcuni anni? Sì, certo!
Intendete comunicarle in maniera diversa? La chiave di tutto è la comunicazione. Il nostro team sperimenta in continuazione cose nuove e il nostro limite è sempre stato quello di non raccontare tutto fino in fondo, un po’ come quando abbiamo rimesso sul mercato la fibra di proteine del latte, oltre 10 anni fa. Sicuramente adesso cercheremo di raccontare meglio le sperimentazioni, proprio per farle conoscere come desideriamo.
Quali sono i vostri prossimi progetti? Adesso siamo impegnati a far nascere la nostra donna. A livello di strategia aziendale lo sforzo principale sarà quindi focalizzato sulla collezione donna, che si chiamerà “Collezione Numero 1 Daniele Fiesoli” e avrà caratteristiche ben specifiche e mirate verso l’alto; si tratta di una collezione senza mediazioni, fatta da 70-80% di cashmere.
Fonte foto: press office Daniele Fiesoli
Didascalia foto cover: Carolina Fiesoli, Daniela Cresti Fiesoli, CEO Daniele Fiesoli, Founder and Creative Director Maria Chiara Fiesoli Benedetta Fiesoli, JR Product Manager