Creare in forma libera. Creare senza censure. Creare sempre e impulsivamente. Solo così – da questa sana e prepotente libertà di espressione – nascono i progetti più interessanti, quelli che racchiudono il vero mondo visivo e sogno del designer. Un mondo visivo sfaccettato ma lineare, unico o altalenante, nelle idee e che – stagione dopo stagione – muta, si evolve, si plasma e si rinnova.
Un mondo visivo dove – in questo caso – il lifestyle è il collante e dove gli elementi che lo compongono sono la passione massima, completa, totale, di chi li crea.
Questo è “concetto-espresso-perfetto” per Roberto Ferlito. Infatti il trentaquatrenne fondatore e direttore creativo di Schield – il brand di gioielli di lusso che ha il suo spazio creativo a Firenze – preferisce non parlare solo di gioiello. Ferlito parla invece del suo lavoro in maniera più globale, in maniera di vero e proprio progetto. Protagonisti quindi si i gioielli è vero – il brand è nato nel 2012 – ma in un percorso creativo più complesso che è un riflesso della donna che lui ama, donna libera e senza censure.
Un percorso – dove si intrecciano anche la fotografia e il design – molto legato nell’evoluzione e fin dalla sua nascita, anche al talento del fotografo Diego Diaz Marin con il quale Ferlito condivide idee, creatività e progetti.
Schield ha un’identità mirata: maestria artigianale, design all’avanguardia, uno sviluppo retail ad altissimo livello concreto e in continua crescita, e un feedback da parte delle celebrities internazionali che hanno e continuano ad indossare i gioielli del marchio nelle più diverse occasioni. Ho incontrato Roberto Ferlito questa settimana per Focus On.
Roberto mi racconta come e quando nasce il progetto Schield che racchiude la collezione di gioielli ma anche un percorso di life-style, fotografia e design? Schield è un progetto che ha come protagonista il gioiello, che nasce nel 2012, con la voglia e necessità di creare in forma libera e senza censure, un processo creativo molto impulsivo, per quello non è solo gioielli perché è un riflesso della donna che noi amiamo, libera e senza censure. Schield è sempre stato molto legato dalla sua nascita al fotografo Diego Diaz Marin, e insieme abbiamo creato un mondo visivo che rappresenta molto il nostro life-style al di là della gioielleria.
Quali sono i tratti-elementi che caratterizzano il “plus” del marchio e nello specifico la collezione per l’autunno-inverno 2015-2016? Questa collezione è ispirata al romanticismo-cyborg, come la principessa di Star Wars, è un mix di fiori ed elementi futuristici.
Che cosa cercano oggi le donne in un gioiello? Un gioiello è qualcosa di molto incisivo nella personalità di ogni donna, e penso che ogni donna cerca una cosa diversa in ogni gioiello.
Lei da più di tredici anni, collabora anche con una delle maison più importanti del lusso internazionale. Rispetto al moda intesa in senso stretto, come riesce a diversificare il suo approccio-creativo che esprime invece nel disegnare gioielli? E soprattutto da dove trae l’ispirazione quotidiana? Schield per me è come una terapia di sfogo della moda, dove ho la possibilità di fare quello che voglio con totale libertà e di forma autentica, senza merchandising. L’ispirazione quotidiana viene casualmente, è sempre qualcosa di unexpected che è improvvisa anche per me.
Stiamo attraversando un momento delicatissimo. Secondo lei il concetto di lusso in questi anni è cambiato e se sì in quale direzione stiamo andando? Secondo me il concetto del lusso da qualche anno è praticamente sparito, e ciò è dovuto al fatto che le aziende di moda sono troppo concentrate al guadagno e lasciano in secondo piano il vero concetto della moda.
Voi avete un ottimo feeling con le celebrities? Che cosa pensa del fenomeno product placement? Il nostro rapporto con le celebrities è genuino e autentico, se vedete una celebrity con il nostro gioiello e perché lei veramente lo desidera, e non per un product placement.
Quali sono i prossimi progetti del brand sia dal punto di vista corporate (aperture, espansione in nuovi mercati) che di collezione? Ci sono tanti progetti di futuro, pero per scaramanzia è meglio non parlare adesso.
Come si rilassa quando come si dice “stacca la spina” da tutti i suoi impegni? Che cosa le piace fare? Dopo 10 anni ho riscoperto la pittura, e mi piace rinchiudermi nel mio studio a Firenze a dipingere.