Dagli acquisti online al trasferimento di dati sensibili fino agli incontri e il modo di proteggersi anche dal proprio partner: siamo sicure di essere poi “così avanti”?
Sicurezza digitale: a che punto sono le donne italiane?
Abbiamo incontarto a Milano Claudia Segre, Presidente di Global Thinking Foundation (fondazione no profit di respiro internazionale nata nel 2016 per sostenere, patrocinare e organizzare iniziative che abbiano come obiettivo l’alfabetizzazione finanziaria rivolta principalmente alle fasce più vulnerabili della società) per parlare di Donne & Sicurezza digitale.
Ecco quando emerso da alcuni dati raccolti dalla fondazione: per quanto riguarda gli acquisti online, il 22% delle donne acquista senza effettuare particolari verifiche sul sito o assicurandosi si tratti di un venditore serio. Inoltre, il 19,6% si registra online, consegnando i propri dati personali senza troppi scrupoli.
Per quanto riguarda la sicurezza digitale, il 9,4% delle donne potrebbe comunicare il pin del proprio conto via mail o telefono. Ben il 28,6% non sa che un sito con l’indirizzo HTTPS è più sicuro di un sito senza la “S” finale ma soprattutto, il 54% addirittura si affida ad un codice facilmente e altamente hackerabile per proteggere il proprio cellulare, come una data di nascita o una serie di numeri facili da ricordare o da indovinare.
Relazioni virtuali e molestie social: cosa dicono i dati
Oggi, in Italia, il 56,6 % delle donne ha già ricevuto avance sessuali o molestie da parte da sconosciuti online. Tra queste, la fascia più colpita si situa tra le più giovani. Infatti in quella fascia di età la percentuale sale addirittura al 71%. “Solo” il 41,4% delle donne usa solo account privati sui social media.
E se il tema delle relazioni virtuali e gli approcci online sono un tema importante e spesso trattato, si parla ancora troppo poco delle dinamiche sviluppate all’interno della coppia.
(In)dipendenze digital(i) di coppia: quale è la situazione delle italiane?
Ben 52,8% delle donne comunica il codice d’accesso del cellulare al proprio partner. Il 16,6% sa che il partner abbia già letto di nascosto i messaggi sul cellulare e il 31,2% segnala anche un comportamento controllante del proprio partner quando non è reperibile H24.
Un comportamento controllante e tutt’altro che sano, oggi catalogato come la normalità da una grande fetta della popolazio, o addirittura per alcuni come “una prova d’amore”.
La libertà, che passi per l’indipendenza economica, sociale o virtuale e digitale per le donne di oggi è (in)visibilmente ancora troppo precaria. Dati che vengono confermati anche qualora la donna sia madre, e/o casalinga.
Per troppi, ancora oggi, il fatto di occuparsi di figli e casa è un compito che incombe naturalmente alla donna e che la mette indubbiamente in una posizione di inferiorità rispetto al partner maschile.
Uno squilibrio di coppia che passa ovviamente anche per il lato lavorativo e finanziario, poco importa se la donna lavora e contribuisce attivamente alla vita di famiglia.
Un esempio su tutti? Le donne in congedo di maternità: una condizione (obbligatoria) che mette ancora oggi molte donne e madri in condizione di “inferiorità” rispetto al partner quando si tratta di spese, finanze e decisioni da prendere per la casa o il nucleo famigliare.