L’essenza. La nomina tante volte Rosario Belmonte. Essenza delle persone ed essenza dell’anima. E – riferendosi al suo lavoro – parla di essenza nel Make- Up.
Con voce zen – calma e pacata – mi ripete poi in continuazione, che la bellezza è fatta di energia-essenza. Il percorso cosmopolita di questo 28enne – partito dalla Sicilia e trasferitosi poi per lavoro a Milano, poi a New York e poi ancora a Bali ed ora a Mumbai metropoli quest’ultima che ha scelto come base per la sua vita privata e professionale – mi ha talmente incuriosito che le nostre chiacchierate tra Milano e l’India, per preparare l’intervista, col fuso orario di mezzo, sono state davvero interminabili e (non poco) travagliate.
Volevo approfondire, volevo capire fino in fondo, volevo raccontare al meglio il cammino professionale e privato di Belmonte, uno dei giovani Make-Up artist italiani più talentuosi. Ma tutto non è stato facile.
Lui spariva per giorni. Giorni che trascorreva in un ashram in India a meditare in totale solitudine (come fece già, poi mi raccontò, anche a New York anni fa). E poi nei giorni dopo mi richiamava magari da Dubai o da Singapore, dove si era spostato nel frattempo per uno shooting.
Ho ascoltato a lungo il suo bel percorso, sempre più colpito e affascinato da questo suo “balance” perfetto tra lo studio dell’anima, la sua ricerca interiore e la bravura nel gestire allo stesso tempo, il suo business lavorativo in un ambiente – a volte “tritacarne” – come quello della moda.
Ambiente che lui conosce molto bene perché tra i suoi lavori come Make-Up artist ecco (tra gli altri) quelli per magazine come Vogue India e Harper’s Bazaar America, Thailand ed India, fino a Cosmopolitan o Glamour oltre alle sue collaborazioni con alcuni dei più importanti fotografi internazionali e partecipazioni nelle Fashion Week di Milano e Londra. Questa settimana la mia bella chiacchierata con lui per Focus On.
Rosario conosco la sua storia. Dalla Sicilia a Milano fino a New York. E poi Bali ed ora l’India dove vive, e da dove viaggia, si muove, per gli shooting. Un percorso intenso a soli 28 anni. Preferirei però che fosse lei a raccontare come ha iniziato. All’età di 18 anni ho deciso di trasferirmi a Milano. La mia passione era la moda. Ne sono stato sempre attratto, e volevo capire da dove nascesse lo stile che vediamo tutti noi sui magazine, con questo intendo per esempio anche il backstage. Sono sempre stato attratto dalla bellezza e da come un Make-Up artist con i suoi colori e pennelli riuscisse a crearla. Ho studiato perciò in un’accademia a Milano e subito dopo ho iniziato la mia carriera appunto da Make-Up artist. Ho lavorato prima con l’Agenzia Close Up per 4 anni, collaborando con i magazine nazionali ed internazionali, e lavorando anche durante la settimana della moda sia a Milano che a Londra. Poi sono arrivate le collaborazioni con alcuni dei migliori fotografi di moda. Ad un certo punto ho sentito però il bisogno di scoprire altrove la moda e decisi di trasferirmi a New York dove presi una pausa di riflessione e andai a vivere in un ashram. Bisognoso di andare più lontano intrapresi un viaggio a Bali e dopo aver capito che era lì che volevo stare, fortunatamente trovai un’agenzia che lavora con la moda australiana e da lì continuai la mia carriera. Da Bali ho lavorato con i più famosi marchi della Sidney Fashion Week, ed uno dei miei lavori finì su Vogue UK. Per quanto Bali mi piacesse tanto ho sempre avuto nella mia mente di sperimentare il mercato cinematografico e della moda Indiano. Da Bali feci così un viaggio in India di 3 mesi e nel frattempo passai da Mumbai, dove si fa la moda (appunto in India), con l’intenzione di trovare un’agenzia che mi rappresentasse. Una volta trovata decisi di trasferirmi. Ad oggi sono qui e sto collaborando con Vogue India e lavorando con i migliori fotografi indiani conosciuti a livello internazionale.
E’ un luogo comune che il Make-Up esalti, rafforzi l’essenza della bellezza di una donna? Mi spiega meglio qual è il vero lavoro, obbiettivo di un Make-Up artist e che tipo di feeling, se vogliamo chiamarlo così, nasce tra lei è la modella, la donna che ha davanti di volta in volta? Il Make-Up artist ha l’obbiettivo di esaltare la bellezza di una donna. Lo scopo è quello di portare armonia nel suo viso e di trasmettere all’esterno quella femminilità innata. E questo non vuol dire esagerare con il fondotinta oppure usare colori a caso. Ogni viso va studiato per capire che tipo di Make-Up lo rende perfetto. Quando trucco una modella il feeling è spesso divertente, perché lei è abituata a cambiare faccia ogni giorno e questo le permette di interpretare ogni volta una nuova storia. Il Make-Up fa parte di quella storia quindi ci si diverte a provare e sperimentarne di nuovi a volte anche particolarmente “artistici”. Se trucco invece una celebrity il feeling diventa più intimo. Cerco di capire dove lei non si piace e cosa vorrebbe cambiare, e con il trucco, con “parsimonia” e tatto, cerco di modificare le imperfezioni. A volte il rapporto di lavoro – con la modella o celebrity che sia – diventa talmente frequente che spesso si crea una sorta di confidenza e si instaurano dei rapporti d’amicizia.
Mi riaggancio un po’ alla domanda di prima, forse collegata. Secondo lei il Make-Up è indiscutibilmente un elemento che rafforza la fiducia, sicurezza o forse personalità di una donna? Io penso che il Make-Up possa assolutamente aiutare e rafforzare la fiducia di una donna. Oggigiorno viviamo in un mondo dove l’apparenza fa parte della vita quotidiana, ed il mondo pian piano sta passando nelle mani delle donne. Bene, il Make-Up ne diventa una parte quasi fondamentale e se è corretto può tirar fuori la vera personalità di una donna e renderla più sicura di sé. Per esempio lo smokey eye può rendere una donna più accattivante e glamour, un nude look può invece renderla più eterea e dolce, un rossetto e un blush rosa possono renderla invece romantica. Ogni look cambia la sua personalità.
Ci racconta invece quali saranno i trend nel settore del Make-Up sia per l’estate 2015 che per l’autunno-inverno 2015-2016? Il trend dell’estate 2015 è tutto sull’incarnato che dev’essere assolutamente perfetto. L’eyeliner continua ad essere il prodotto must-have abbinato ad un rossetto vivace. Per la primavera/estate il rossetto rimane intenso, troviamo anche un soft smokey eyes non nero con colori dal magenta, al rosso, al prugna più sfumato, non preciso senza contorni. La donna non deve essere perfetta deve apparire più naturale. Ritorna l’effetto glossy e molta terra solare. Il colore è quasi impercettibile per far prevalere una grande iridescenza e luminosità. Troviamo tratti di colori tipo turchese, azzurrino, verde chiaro, arancio. Nel Make-Up dell’inverno 2015/16, troviamo invece Eye liner iper grafici, tantissimo nero, glitter e l’utilizzo di sfumature metalliche nei toni dell’oro e dell’argento. Il Make Up diventa un modo per sottolineare il proprio stile. Le sopracciglia diventano più raddrizzate e rese più dure e definite. Per quanto riguarda le labbra troviamo colori pieni intensi, caratteristici dell’inverno, come i bordeux, i borgogna e i marsala. Ma troviamo anche i colori nude, delicati e quasi invisibili.
Come si trova sul set quel giusto equilibrio tra il suo gusto e stile personale e ciò che invece le chiedono il fotografo o lo stylist? Diciamo che con gli anni ho mostrato ai vari fotografi e stylist (con cui ho lavorato) il mio gusto-stile personale. La mia donna deve essere assolutamente bella e naturale. Preferisco le tonalità calde a quelle fredde, e lavoro molto con tutte le tonalità dei marroni. Quando trucco per me è come dipingere su una tela viva. Il mio scopo è sempre stato di avere un mio stile e i fotografi e gli stylist con cui ho collaborato, mi hanno sempre scelto per questo. Spesso devo uscire fuori dai miei canoni di bellezza soprattutto se il cliente e fotografo hanno in mente qualcosa di diverso da quello che è il mio stile. Ovviamente un Make-Up artist deve conoscere tutte le varie tendenze della stagione e personalizzarle con il suo gusto. Sul set si crea poi un team, fotografo, stylist e Make-Up artist che discutono sul concept dello shooting ed insieme trovano il mood che darà poi vita all’editoriale. La moda si fa in gruppo!
Lei da tanti anni sta portando avanti un suo percorso interiore che vorrei raccontasse. Ha vissuto a New York – per un lungo periodo – in un ashram, luogo sacro dove si fa meditazione, castità e niente di niente. Perché ha scelto di abbracciare l’induismo? Da sempre ho creduto che al di sopra di tutto ciò che è materiale ci fosse qualcosa di più profondo e sacro. Mi sono capitate molte esperienze che hanno rafforzato la mia fede e per ragioni inspiegabili, sento ogni giorno il desiderio di sentirmi tutt’uno con l’universo. Dopo il mio primo viaggio in India, 10 anni fa, ho iniziato a studiare la loro filosofia e le loro credenze. Ho sempre creduto nella reincarnazione o Samsara (ciclo di nascita e morte) concetto alla base della religione Hindu. Ho avuto esperienze molto forti meditando nei templi e ho legato un forte rapporto con la Dea Kali, la Dea dell’energia e del mutamento. A New York ho vissuto in un ashram ed ho avuto la possibilità di imparare a bilanciare la mia vita tra il mio percorso interiore e la città. Nel ashram ho scoperto molto di più su me stesso tramite la meditazione, lo studio della Bhagavad Gita (libro sacro hindu), e ho modificato la mia dieta eliminando da essa tutte le forme di vita. Mi è stato chiesto anche di abbracciare il voto di castità, che per quanto possa sembrare difficile per me è stato un esercizio molto utile per la mia crescita interiore. Dominare i sensi. L’ashram è il luogo ideale per riprendere contatto con la natura e per rigenerare le proprie energie. E’ un luogo spirituale nato con il fine di facilitare ed aiutare l’essere umano nel suo cammino di ricerca interiore.
Com’è riuscito a bilanciare gli aspetti un po’ possiamo forse dire frivoli e più superficiali del sistema moda, con una sua ricerca intima più profonda e il suo attaccamento ad un tipo di vita più rivolta all’interiorità, alla preghiera e all’aurea delle persone, come lei stesso mi spiegava? Io credo che il miglior modo per trovare un equilibrio tra la moda e il proprio percorso interiore, sia quello di imparare a gestire con cautela gli attaccamenti materiali. Non sto dicendo che sia facile, soprattutto perché il mondo della moda è fatto di cose che possono distrarci dal percorso interiore. Con l’espressione “Velo di Maya” l’uomo (e quindi l’intera umanità) è presentato come un individuo i cui occhi sono coperti dalla nascita da un velo; quando se ne libererà, la sua anima si risveglierà dal letargo conoscitivo e potrà contemplare finalmente la vera essenza della realtà. Amo la moda e la creo, e penso farà parte della mia vita ancora per un bel po’. Quello che mi raccomando ogni giorno è di portare anche sul set quella profondità e pace interiore che il mio percorso spirituale mi insegna. Molte volte mi capita di incontrare modelle, stylist o fotografi che anch’essi stanno facendo un cammino spirituale, perché penso che oggigiorno il desiderio di risveglio interiore stia diventando molto più comune anche tra le persone della moda. Lo Yoga ha ormai preso piede ovunque in Italia, esso è un ottimo mezzo per risvegliare il Vero Se.
Mi racconta una sua giornata tipo, sia quando non lavora che quando invece è impegnato sul set? Attualmente sto vivendo a Mumbai. Quando non lavoro la mia giornata tipo è con la sveglia presto la mattina e il recarmi davanti al mio tempio. Dedico i primi 30 minuti alla meditazione e canto alcuni mantra che mi aiutano a purificare la mia energia ed iniziare al meglio la mia giornata. Di solito faccio colazione a casa con frutta fresca che compro direttamente dal mercato sotto casa. A volte ho dei meeting da fare con fotografi o stylist per nuove collaborazioni oppure mi dedico alla mia casa, alla lettura o alla stesura del libro che sto scrivendo. Nel pomeriggio a volte vado al mare giusto per respirare la brezza dell’oceano e la sera mi incontro con vari amici per la cena o per eventi o party. Mumbai è una città molto viva e la nuova generazione sta migliorando velocemente la vita notturna. Ci sono molti locali dove si può ascoltare ottima musica e conoscere gente interessante. Invece quando lavoro, cerco sempre di iniziare con la mia meditazione ma questo dipende anche dal call time. Arrivo in studio, si discute sul mood board ed inizio il mio lavoro. Sul set c’è sempre molto da fare ed il Make-Up artist deve essere l’ombra del fotografo, quindi stare sempre all’erta e controllare che il trucco sia sempre fresco e perfetto. Dopo il lavoro torno a casa, e visto che amo cucinare, mi preparo la mia cena, a volte invito amici a casa e si chiacchera oppure leggo un bel libro.
Un’ultima domanda. Quali sono i suoi prossimi progetti? Penso che starò a Mumbai per un bel po’. Qui mi trovo bene e mi piace l’armonia che c’è sul lavoro. Sto collaborando ogni mese con Vogue India e lavoro con una delle celebrity piu’ famose nel mercato Bollywoodiano. Nei miei prossimi progetti c’è poi anche la collaborazione per dei film. Sto finendo inoltre di scrivere un libro che prossimamente vorrei pubblicare. Da un paio di anni ho iniziato poi ad intraprendere la strada da Healer, ed uno dei miei sogni, è quello di costruire un Centro dove raggruppare tutte le varie tecniche olistiche di guarigione, dove le persone possono venire e lavorare su se stessi attraverso la meditazione e sperimentare queste tecniche di purificazione energetica. Ho anche in mente di creare una mia linea di Make-Up assolutamente con prodotti naturali e distribuirla a livello mondiale.