Abbiamo incontrato Elena Violetti di Violetti Arte Contemporanea che ci ha parlato della nuova personale dedicata a Eltjon Valle.
La Violetti Arte Contemporanea promuove l’arte contemporanea internazionale, incoraggiando nuove forme di scambio culturale, in un’ottica di continua evoluzione. Cosa ha portato alla decisione di una personale dedicata proprio a ELTJON VALLE? L’obiettivo principale della Galleria vuole essere quello di creare un dialogo aperto sulla stretta attualità, sulla società e sul ruolo dell’individuo all’interno di essa, per riagganciare l’arte alla vita e promuovere la conoscenza della contemporaneità. La poetica dietro al lavoro di Eltjon Valle corrisponde alla nostra necessità di osare un confronto, favorire il dibattito. L’artista tratta con la sua pittura di materia una tematica attualissima, ponendo attenzione al rapporto tra arte e ambiente inteso come luogo fisico ma allo stesso tempo sociale e culturale. Per lui l’arte svolge un ruolo fondamentale, avendo la possibilità di trasformare la crisi in risorsa, tracciando nuove narrazioni. Permette di aprire lo sguardo, approfondire, comprendere e misurare il nostro impatto sul pianeta e valutarne le conseguenze. Questa consapevolezza costituisce una grande responsabilità. Richiede un salto cognitivo, una riflessione sul tempo e sullo spazio estesa al futuro che bisogna cercare di preservare nella sua complessità.
Con le sue opere l’artista denuncia il potere dell’irresponsabilità nei confronti del nostro pianeta. L’arte è la forma più arcaica di comunicazione e ancora oggi si fa promotrice di messaggi dall’importante valenza sociale. Non è solo estetica, come vivono i collezionisti queste opere? L’indagine artistica di Eltjon Valle ruota intorno a temi universali, di denuncia a livello sociale ma allo stesso tempo di fiducia positiva nel cambiamento, possibile solo attraverso un’autentica presa di consapevolezza. Le sue opere non sono solo una modalità comunicativa diretta e potente ma rappresentano una dimensione spazio-temporale per offrirci l’opportunità di indagare e riflettere silenziosamente. La materia diventa pura energia e permette di intravedere la responsabilità etica che ognuno di noi ha in questo mondo. Per i collezionisti l’opera di Valle, oltre all’indubbia valenza estetica, viene misurata nella sua efficacia narrativa e sociale.
Come immagina il futuro nella Galleria nell’era del digitale? La tecnologia pervade ogni aspetto della nostra vita ed è innegabile che il ruolo di Internet abbia profondamente cambiato i modi, il senso e il ruolo dell’arte. Il digitale può senza dubbio supportare il processo di comunicazione e networking e può offrire la possibilità di aprire il luogo della Galleria oltre i suoi confini fisici, permettendo ad un maggior numero di persone di entrare in contatto con gli artisti e le opere. Ritengo oggi più che mai importante continuare a rinnovare la modalità di creazione del dialogo e dello scambio di idee su cui l’arte stessa si basa, grazie all’uso dei canali digitali ma creando sempre il giusto equilibrio con l’insostituibile fruizione dal vivo.