I dati più recenti sul sovraindebitamento in Italia sono allarmanti. Le famiglie e le aziende in difficoltà aumentano, così come le domande di accesso al credito. Di seguito il punto della situazione, con un focus particolare su un tipo di prestito molto richiesto.
Il quadro dell’indebitamento in Italia
Il Rapporto Nazionale sul Sovraindebitamento a cura dell’associazione Liberi dal Debito mette in luce quanto si stia diffondendo l’insolvibilità. Nel Bel Paese, infatti, sono circa sette milioni le persone colpite da questa piaga, e più di un quarto delle famiglie rischia di ritrovarsi in condizioni di povertà.
Tale disagio è confermato anche da Bankitalia e Istat, secondo cui un terzo delle attività è a rischio di chiusura e la metà delle famiglie vive in difficoltà economiche. Utilizzo improprio di carte di credito o del fido bancario, aumento delle richieste di prestito, spese impreviste, perdita del lavoro, azzardi finanziari sono solo alcune delle cause che portano a una condizione di insolvibilità. Una delle situazioni più comuni è contrarre debiti al di sopra delle proprie possibilità, senza tenere conto di eventuali imprevisti in itinere.
Acli e il Movimento Consumatori hanno delineato un identikit tipo dell’utente indebitato, prendendo come riferimento un campione di 574 persone. Il 58% sono uomini per lo più diplomati (oltre il 50%), spesso provenienti da grandi città del Centro-Sud Italia come Reggio Calabria, Napoli e Roma.
La tipologia di prestito riguarda prevalentemente l’acquisto di beni strumentali (60%), mentre il 10% la compravendita della prima casa, l’11% il pagamento di fatture urgenti, il 9% il consolidamento debiti e il 6% le spese per i figli. Tra i creditori figurano l’Agenzia delle Entrate (20%), banche (33%), società di leasing e credito al consumo (22%).
Quinto dello stipendio: i numeri in Piemonte
La Fondazione Don Mario Operti di Torino ha fatto il punto della situazione a livello regionale, raccogliendo dati su 52 aziende per un totale di 18.128 dipendenti. Verso la fine del 2023, 753 tra questi ultimi hanno richiesto l’accesso al quinto (4%). A farne domanda sono soprattutto uomini nell’ambito della ristorazione e donne nei settori dell’assistenza e della sanità, rispettivamente per importi medi di 40.000 € e 10.000 €.
In merito al Piemonte, ad essere maggiormente colpita dai debiti è la fascia di età compresa tra i 41 e i 55 anni (senza significative differenze tra i due sessi), per la quale il tasso d’indebitamento arriva al 60% per una media complessiva di 30.000 € pro-capite. Una percentuale particolarmente alta, se si considera che per le persone tra i 26 e i 40 anni scende al 28% e dai 56 anni in poi si riduce al 12%.
Per far fronte al crescente indebitamento, la Onlus Operti ha concesso più di 300 micro-prestiti, avvalendosi della collaborazione di alcune amministrazioni comunali e fondazioni bancarie. Ad ogni modo, una delle migliori soluzioni per risolvere il problema è utilizzare i comparatori per le cessioni del quinto, come per esempio quello di Facile.it, dove l’utente può trovare velocemente l’opzione più conveniente.
Regolarizzare la propria posizione, quindi, è possibile e si può fare in maniera semplice e veloce. Meglio ancora sarebbe prevenire i rischi d’insolvenza, con programmi di formazione a tema finanza e la lotta allo “stigma del debitore” per chi è sommerso dai conti da saldare.
Cessione del quinto: quando e perché conviene
La cessione del quinto è una forma di prestito personale che prevede la restituzione delle rate mediante trattenute dirette sulla busta paga o sulla pensione. Questo tipo di finanziamento è regolamentato dalla legge italiana e può essere richiesto da dipendenti pubblici, privati e pensionati. Ecco alcune situazioni in cui potrebbe convenire considerare la cessione del quinto:
- Necessità di liquidità immediata: se si ha bisogno di una somma di denaro in modo rapido e si ha un reddito fisso da lavoro dipendente o pensione, la cessione del quinto può essere una soluzione, poiché le pratiche sono spesso più veloci rispetto ad altri tipi di prestito.
- Capacità di rimborso costante: la cessione del quinto prevede il rimborso attraverso trattenute automatiche sullo stipendio o sulla pensione, rendendo più facile gestire il pagamento delle rate. Questo può essere vantaggioso se si desidera una pianificazione finanziaria chiara e stabile.
- Assenza di garanzie personali: la cessione del quinto non richiede garanzie personali o fideiussioni. La quota trattenuta direttamente dalla fonte del reddito agisce come garanzia sufficiente per l’istituto finanziario, semplificando il processo di ottenimento del prestito.
- Tassi di interesse fissi e onorari predefiniti: la cessione del quinto spesso offre tassi di interesse fissi e onorari predefiniti, che consentono di conoscere fin dall’inizio l’importo totale che dovrà essere restituito. Ciò può essere utile per evitare sorprese legate a variazioni dei tassi di interesse.
- Facilità di accesso per cattivi pagatori: la cessione del quinto è più accessibile anche per coloro che hanno avuto problemi di solvibilità in passato, poiché il pagamento è garantito dalla trattenuta diretta sul reddito.
È importante notare che, nonostante i vantaggi, la cessione del quinto comporta alcuni svantaggi, come l’obbligo di destinare una parte del reddito al rimborso e la limitazione degli importi prestito in base alla capacità di rimborso. Prima di decidere, è consigliabile valutare attentamente la propria situazione finanziaria e confrontare diverse opzioni di prestito per trovare la soluzione più adatta alle proprie esigenze.