Stefania Gnutti, founder di DONE!, ha rivoluzionato il concetto di zaino, creando un prodotto che combina design, funzionalità e un’estetica senza tempo.

L’idea nasce dalla sua passione per i viaggi e dall’osservazione del mercato, dove ha colto la mancanza di un accessorio che fosse al contempo pratico e stiloso. Con il modello East West, DONE! propone uno zaino unico, orizzontale, no gender e no season, pensato per chi cerca qualità, innovazione e comfort.

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In questa intervista, Stefania racconta come è nato il progetto, i punti di forza del prodotto e gli ambiziosi obiettivi per il futuro. Scopri come un regalo inaspettato ha dato vita a un’idea rivoluzionaria e a un brand premium che guarda a mercati internazionali.

Intervista a Stefania Gnutti, founder di DONE!

Come è nata questa idea? L’idea è nata dalla mia passione per i viaggi e la fotografia. Stampando le foto dei miei viaggi, ho notato che le persone indossavano sempre uno zaino, ma erano quasi sempre verticali, appartenenti agli stessi brand. Molti erano funzionali ma poco belli, oppure esteticamente gradevoli ma poco pratici. Mi sono chiesta perché non esistesse un equilibrio perfetto tra stile e funzionalità per un prodotto così essenziale, utilizzato sia per scuola, lavoro o viaggi. Ho deciso di approfondire il mercato degli zaini, analizzando i principali player, e ho capito di voler creare un brand nella fascia premium, che combinasse design, stile e praticità.

Prima di lanciare questo progetto, di cosa ti occupavi? Che rapporto avevi con lo zaino? Sono laureata in economia e legislazione di impresa e ho proseguito con studi in management, facendo esperienza all’estero in un’industria meccanica. Successivamente, ho conseguito un master in marketing strategico e in brand extension. Non mi sono mai occupata di moda o accessori, dato che provengo da un settore tecnico, e non usavo zaini, anzi li trovavo poco interessanti. Però un episodio ha cambiato tutto: per il mio compleanno le mie sorelle mi hanno regalato uno zaino, un regalo che mi ha sorpresa perché non rispecchiava affatto i miei gusti. Da lì, in tre anni, ho iniziato a sviluppare il progetto, comprando e studiando zaini di ogni tipo per capire come migliorarli. Quel regalo inaspettato è stato l’inizio di tutto.

Gli zaini sono tutti fatti in verticale per via della conformazione della schiena? Esattamente, seguono la linea del corpo. Ma mi sono chiesta perché, in un’epoca di continua innovazione, lo zaino fosse rimasto così ancorato alle sue origini. Ho approfondito la sua evoluzione: nato come strumento militare, è passato a essere usato a scuola e solo più tardi è entrato nel mondo della moda, in ritardo rispetto ad altri accessori. Quando anche il lusso ha iniziato a proporre zaini, il mercato si è popolato di prodotti simili per materiali e design. Questo mi ha spinta a cercare un’innovazione più profonda.

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Quali sono i punti di forza del tuo zaino? Il nostro zaino si chiama East West. A differenza dei tradizionali zaini verticali, si sviluppa orizzontalmente, abbracciando la filosofia Est Ovest. Il punto di forza è il connubio tra design e funzionalità: può essere indossato come zaino, ma anche portato a spalla, a mano o a tracolla, adattandosi sia alla vita quotidiana sia ai viaggi. Inoltre, l’interno è arancione, per facilitare la visibilità degli oggetti e superare il classico ‘sacco nero’ in cui si perdono le cose. Abbiamo curato ogni dettaglio: una tasca interna estraibile si trasforma in pochette o mini beauty, rendendo lo zaino ancora più versatile.

È uno zaino comodo anche se è orizzontale? Sì, assolutamente. Il design orizzontale è stato studiato per distribuire il peso sulla parte alta della schiena, garantendo massimo comfort.

Qual è il target a cui avete pensato? Il nostro target comprende persone over 30. È un progetto no season e no gender, rivolto a chi sa apprezzare il valore del prodotto e instaurare un legame duraturo con il brand. Non puntiamo ai più giovani, spesso attratti dalle mode passeggere, ma a chi cerca un accessorio di qualità e funzionale. Anche le mamme fanno parte del nostro pubblico, perché meritano uno zaino stiloso e pratico. Ci rivolgiamo a persone che lavorano, vivono con energia e vogliono prodotti che rispecchino il loro stile di vita.

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Come mai avete scelto questo nome per il brand? Il nome DONE! nasce dal mio mantra: Well done is better than well said. È inciso su un braccialetto che mi hanno regalato alla laurea, e ho deciso di trasformarlo in un nome che rappresentasse la filosofia del brand: fare le cose fatte bene.

Come viene venduto questo prodotto? Fisicamente o online? Il nostro posizionamento è premium, con una distribuzione luxury. Vendiamo attraverso canali accreditati e riconosciuti, in grado di trasmettere la filosofia del brand. Questo è fondamentale per raccontare al cliente il valore del nostro prodotto.

Prima hai detto che arrivi da un altro settore, ma sembri molto esperta di moda e accessori. Come hai fatto a fare tutto questo da sola? Ti ha aiutato qualcuno? Non sapevo nulla all’inizio, ma ho imparato facendo. Ho visitato aziende produttrici di componenti per zaini, non tanto per acquistare, ma per conoscere materiali e processi. Ho acquisito know-how sul campo. A livello strategico, la mia formazione economica mi ha aiutata a costruire un progetto solido e ben strutturato, basato su pilastri come l’innovazione e la capacità di creare qualcosa di timeless, che guardi al futuro senza dimenticare il presente.

Obiettivi da qui a 3-5 anni? Portare DONE! nel mondo. Puntiamo a entrare nei mercati di Stati Uniti, Asia e Nord Europa, espandendo la gamma di prodotti per includere borse e accessori da viaggio. Il nostro obiettivo è creare un brand che le persone desiderino, capace di ispirare e durare nel tempo.